Fiera di San Martino a Vittoria. La protesta di Anva-Confesercenti: “L’Emaia decide aumento tariffe dell’80%. L’Emaia applichi legge, non sia la legge”
Ottaviano (ANVA): “Una vergogna che crea danni ai lavoratori oltre che una decisione illegittima. L’Emaia applichi la legge, non sia la legge”
VITTORIA (RG), 7 ottobre 2015 – Sugli aumenti delle tariffe alla fiera di San Martino, il presidente provinciale di Anva-Confesercenti, Massimiliano Ottaviano, ha rilsciato la seguente dichiarazione: “L’Emaia, ma chi la gestisce evidentemente non l’ha compreso bene, è un’azienda municipalizzata che si occupa di fiere e mercati. Non è, invece, il Consiglio comunale di Vittoria. Perché ancora una volta, ragionando con la pancia, la dirigenza pensa evidentemente che la struttura sia di propria proprietà e non della collettività. I fatti parlano chiaro. Una semplice email con una comunicazione da far rabbrividire soprattutto in tempi di crisi. L’Emaia, per posta elettronica, ha comunicato di aver deciso di aumentare, tra l’altro in modo sproporzionato, le tariffe della fiera di San Martino. Aumenti fino all’80%. Un’email nuda e cruda con cui si comunica questa decisione assunta a seguito di una delibera dell’aprile 2015 del commissario straordinario. In qualità di unico componente del consiglio di amministrazione ha deliberato l’aumento delle tariffe riguardanti la fiera di San Martino, una delle fiere più partecipate ed ancora in qualche modo zoccolo duro dell’attività dell’Emaia della campionaria di novembre. Peccato che ci si è dimenticati che le tariffe sono regolate dalla legge e devono essere ratificate dal Consiglio comunale soltanto dopo un confronto con le associazioni di categoria. Comprendiamo l’inesperienza amministrativa da parte di alcuni esponenti dell’Emaia, ma invitiamo l’azienda municipale a rispettare la legge, riportando dunque l’importo alla tariffa precedente, quella regolarmente approvata dal Consiglio comunale di Vittoria. Ricordiamo che la Fiera Emaia può aumentare le tariffe solo all’interno dell’area fieristica mentre il mercatino del sabato e la Fiera di San Martino, che si svolgono in un’area comunale, sono dunque di competenza del Consiglio comunale per quanto riguarda la regolamentazione delle tariffe. Come Anva-Confesercenti, appresa la scelta assunta dalla direzione Emaia, facendo due conteggi, abbiamo verificato che c’è l’aumento di circa l’80%. Crediamo che sia fuori luogo, scorretto e illegittimo questo aumento. Non riusciamo a capire a oggi, anche volendoci impegnare, come si ritenga normale e fattibile una modifica in questo senso. Perché, ci chiediamo allibiti, la due giorni di San Martino debba costare ad ogni operatore ben 350 euro, cioè ben 175 euro al giorno. La direzione dell’Emaia ha comunicato che questo aumento serve a garantire i servizi aggiuntivi come la sicurezza del sito, il presidio medico sanitario, i servizi igienici, l’impiantistica elettrica a norma. Tutti servizi che venivano già forniti nel periodo della vecchia tariffa. A nostro modesto parere sarebbe giusto che il cda dell’Emaia riflettesse molto attentamente prima di assumere decisioni così pesanti. E se necessitano di consigli, noi siamo disponibili ad offrire ogni utile suggerimento. Del resto non è tollerabile che si operi, e si sbagli, sulla pelle dei lavoratori. Errori, anzi orrori gestionali, che rischiano solo di danneggiare chi lavora. Noi vigileremo ed opereremo al fianco e in difesa delle imprese. Se proprio hanno voglia di migliorare le iniziative, riproponiamo alcuni nostri suggerimenti già avanzati sia per la fiera di San Martino che per quella di San Giovanni, a partire dai parcheggiatori abusivi che gironzolano all’interno dell’area di parcheggio della struttura, così come la presenza di borseggiatori oltre agli abusivi che occupano gli spazi riservati a chi è invece regolarmente paga. Se proprio devono far quadrare i conti, lo facciano pure, ma non sulle spalle degli operatori onesti. Avevamo già avuto da ridire ad agosto scorso quando l’Emaia ha eliminato dal calendario lavorativo il secondo sabato del mese di agosto, giornata che nel resto d’Italia è lavorativa, tranne che per la direzione Emaia. Giornata che sarebbe stata regolarmente pagata dai circa 300 operatori del mercatino. E questo ha causato una perdita economica corposa, a svantaggio dunque dell’azienda pubblica. Per questo motivo, anche alla luce dell’aumento delle tariffe per la festa di San Martino, lanciano un appello ben preciso: invitiamo l’azienda a rispettare la legge, non ad essere la legge“.