Roma 13 ottobre 2014 – Debellare il precariato anche attraverso l’ampliamento delle tutele alle migliaia di lavoratori atipici, somministrati ed autonomi per mezzo della contrattazione nazionale e decentrata. E’ la linea di indirizzo dettata dalla FIST, la Federazione Italiana Sindacati del Terziario della Cisl, che oggi a Roma in occasione del primo consiglio generale di categoria, ha proceduto alla elezione degli organi direttivi. Sarà Pierangelo Raineri a guidare con la neo eletta segreteria, composta da Rosetta Raso ed Ivan Guizzardi, la nuova federazione nata dalla sinergia di Fisascat e Felsa, le federazioni della Cisl del terziario, turismo e servizi e dei lavoratori atipici, somministrati ed autonomi. Lo scopo è quello di garantire una forma di rappresentanza sindacale adeguata alla composizione dell’attuale mercato del lavoro caratterizzato dal ricorso sempre più frequente alle tipologie di lavoro flessibile.
Ai lavoratori ha preso parte anche il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan. “La Fist rappresenta la nuova scommessa della Cisl che oggi così conferma l’impegno finalizzato a contrastare il precariato anche attraverso una nuova forma di rappresentanza del lavoro flessibile” ha dichiarato la Furlan che ha colto l’occasione per ribadire la posizione della confederazione sul Jobs Act in corso di approvazione. “La Cisl vuole di più – ha commentato – Auspichiamo che il contratto di lavoro a tutele crescenti sappia accogliere le tante atipicità presenti nel mercato del lavoro italiano”.
Un obiettivo ambizioso da raggiungere attraverso la contrattazione, ha poi evidenziato il neo eletto segretario generale della Fist Cisl Pierangelo Raineri perché “è la contrattazione il luogo deputato per ampliare le tutele alle migliaia di lavoratori atipici, autonomi e somministrati che operano in misura crescente nel terziario e nei servizi “ ha proseguito sottolineando anche l’importanza strategica dei due comparti per la ripresa dell’occupazione del nostro Paese e per l’ingresso dei tanti giovani nel mercato del lavoro.
“Favorire gli investimenti nel terziario e nei servizi – ha concluso Raineri – vuol dire anche sfruttare le grandi potenzialità occupazionali dei due comparti in espansione che in futuro avranno sempre più un ruolo di primo piano nell’economia italiana”.