Garanzia Giovani. Ministero del Lavoro: “Attenzione a truffe on-line che chiedono denaro per prenotare presunti colloqui”
Il Ministero ha già provveduto a denunciare il caso alla polizia postale ed all’autorità giudiziaria
Roma, 17 giugno 2015 – C’è una truffa che circola in rete da diverse settimane ai danni dei giovani iscritti al programma Garanzia Giovani. Si tratta di un messaggio di posta elettronica, proveniente dall’account assunzioni@fondosocaleeuropeo.com, e firmato da tal Dottoressa Giulia Consorte, sedicente “Responsabile Lavoro Italia del Ministero del Lavoro”, nel quale si comunica al destinatario che il suo nominativo è stato scelto da un fantomatico database per un colloquio in vista di “1.120 assunzioni” che verrebbero effettuate in tutte le regioni italiane “grazie alle nuove disposizioni del job act”, citando il Ministero del Lavoro ed il Fondo Sociale Europeo.
Il destinatario della mail viene quindi invitato a cliccare su un link per prenotare il presunto colloquio. All’ultimo passaggio, dopo la richiesta dei dati personali, viene richiesto un pagamento di pochi euro per confermare la prenotazione del colloquio.
Si tratta, evidentemente, di una truffa. In primo luogo, né il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali né il Fondo Sociale Europeo hanno mai annunciato delle assunzioni a seguito delle nuove disposizioni introdotte dalla riforma del mercato del lavoro. In secondo luogo, gli iscritti a Garanzia Giovani hanno diritto ad effettuare colloqui di presa in carico da parte dei servizi per l’impiego in modo assolutamente gratuito e, in base alla normativa italiana, in nessun caso può essere richiesto un corrispettivo al lavoratore per servizi di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro.
Invitiamo pertanto i giovani che dovessero ricevere mail di questo tipo a darne comunicazione immediata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, utilizzando l’indirizzo e-mail relazioniesterneministro@lavoro.gov.it.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha comunque già provveduto ad effettuare la relativa denuncia alla polizia postale ed all’autorità giudiziaria, allo scopo di chiudere l’account da cui partono le mail in questione e perseguire i responsabili.