CGIL: ‘Ministro rispetti impegni assunti per precari e riqualificazione personale’
Roma, 12 aprile – Abrogati di fatto i Tribunali per i Minorenni e le Procure della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, che diventano sezioni specializzate distrettuali e perdono la loro autonomia. È quanto prevede, secondo la Cgil e la Fp Cgil, il disegno di legge delega di riforma del processo civile. Un testo approvato alla Camera che, secondo il sindacato di corso d’Italia, contiene “gravi problematiche connesse al rispetto dell’autonomia e della specializzazione del settore minorile”.
“Il provvedimento appare ancora una volta come un semplice taglio lineare invece di una riforma sostanziale”, sostengono confederazione e categoria. “Rispetto alla proposta originaria del Governo, che sul tema istituiva il Tribunale per la Famiglia e per i Minori accorpando le competenze prima divise tra Tribunale ordinario e Tribunale specializzato nella materia – spiegano – il testo licenziato a Montecitorio rischia “di mantenere lo status quo e, con la perdita di autonomia, di provocare la disarticolazione del sistema dei Tribunali per i Minorenni, considerato un’eccellenza in Europa”.
Oltre all’abrogazione di fatto dei Tribunali per i Minorenni e delle Procure della Repubblica presso questi, per Cgil e Fp Cgil “c’è un tema legato alla ‘esclusività’, che può causare danni ingenti relativamente all’azione inquirente”.
Nel merito: “Il Procuratore aggiunto presso la sezione specializzata distrettuale di fatto dipende dal Procuratore capo del Tribunale e, in considerazione dello stato degli uffici giudiziari, non si può avere la certezza che sia adibito solo ad azioni inquirenti relative a minori”. Inoltre, continua la Cgil, “la creazione della gerarchia nell’ambito del Tribunale Ordinario e della Procura presso il Tribunale non garantisce che i giudici adibiti in via esclusiva alla sezione specializzata distrettuale siano effettivamente giudici specializzati. E dunque non si compie affatto il disegno originario che tendeva ad accorpare le materie relative alla famiglia ed ai minorenni in un unico Tribunale specializzato e autonomo”.
La previsione, quindi, è che “se questa riforma andasse in porto, insieme alla riorganizzazione del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, privo al momento di investimenti adeguati, si rischierebbe di portare al collasso l’intero sistema della giustizia minorile”.
Il sindacato sottolinea poi come “sino ad oggi non ci siano state le giuste interlocuzioni istituzionali sulla gestione del sistema di giustizia minorile”. Un blocco che va di pari passo col tema generale del personale: “Non si è aperto il tavolo sulla riqualificazione per avviare le procedure di cui alla legge 132, né si è più parlato dell’emendamento che avrebbe sanato la situazione delle figure professionali rimaste escluse”. Così come, concludono Cgil e Fp Cgil, “sulla questione precari della giustizia non è ancora uscito il secondo decreto di riparto dei posti rimasti disponibili per l’ufficio per il processo né si è ancora aperto l’annunciato tavolo con la Conferenza delle Regioni per gli esclusi. Ad oggi alcuni impegni presi dal Ministro Orlando sono ancora pendenti ma l’interlocuzione è ferma”.