Guerra d’Africa. La caduta delle ridotte al confine Libico-Egiziano. Giugno 1940
L’assetto strategico militare per tutto il territorio libico era affidato, alla data del 10 giugno 1940, alle due Armate, la 5^ e la 10^ per complessive 14 divisioni di fanteria, di cui 2 divisioni di fanteria libica e tre divisioni di CC.NN. (Camicie Nere della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale); a questa forza militare bisogna aggiungere una forte aliquota di richiamati nazionali locali, di reparti del Regio Corpo Truppe Libiche (R.C.T.L.) composti da cavalleggeri (Spahis e Savari), meharisti, che erano truppe indigene a presidio dei nostri confini a Sud del deserto nel Sahara libico, arrivando in tal modo si arrivava alla cifra di 221.530 uomini.
Tale forza era così distribuita: sul fronte occidentale (Tripolitania) con la 5^ Armata 127.871 uomini; sul fronte orientale (Cirenaica) con la 10^ Armata 87.627 soldati; la quasi totalità del Sahara libico era tenuto da 6.032 soldati in maggioranza libici. Alla data del 10 giugno 1940, all’entrata dell’Italia in guerra, la 10^Armata aveva assunto sul confine egiziano uno schieramento difensivo a ridosso delle zone di Tobruch, Bardia, Ridotta Capuzzo, Sidi Omar, Bir Sceferzen, Ridotta Maddalena, Giarabub, Cufra. Queste località, che erano punti chiave contro una eventuale offensiva inglese, non avevano, però, una sufficiente copertura in armi e uomini. Dopo la dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, furono gli inglesi a prendere l’iniziativa attaccando per primi le posizioni italiane lungo il confine libico. Già l’11 giugno, le autoblindo inglesi dell’11° reggimento ussari della 7a divisione corazzata, varcarono il confine e attaccarono una colonna italiana scortata da 17 carri leggeri: tutti i carri italiani vennero distrutti o catturati. Cadde nei combattimenti anche il colonnello D’Avanzo, la prima medaglia d’oro al valore in Africa Settentrionale.
Il 12 ed il 13 giugno si verificarono altri attacchi inglesi contro i presidi italiani di Sidi Omar e contro la Ridotta Maddalena, con l’obbiettivo di interrompere la linea telefonica che da Bardia correva giù fino a Giarabub e tendere delle imboscate sulle strada Bardia-Giarabub per ottenere il maggior numero di informazioni possibili sulla ridotta Maddalena e su Sidi Omar. I nostri reparti attaccati dalle forze corazzate inglesi furono costrette a ritirarsi. Il mattino del 13, le truppe inglesi occuparono entrambi i forti di Sidi Omar abbandonati nel corso della notte, salvo poi ritirarsi dopo aver appiccato il fuoco.
Il 14 giugno vide l’entrata in linea dell’intera 4° brigata corazzata a fianco dell’11° Ussari e del gruppo di supporto. L’obiettivo era quello di occupare simultaneamente la ridotta Capuzzo a nord e la ridotta Maddalena a sud, ultimi baluardi italiani sul tratto nord della frontiera libico-egiziana.
Il 14 giugno venne annientato il reparto a difesa della Ridotta Capuzzo, mentre il 1° Raggruppamento Libico dovette abbandonare le posizioni di Sidi Azeiz e ritirarsi verso Bardia. Successivamente vennero organizzate dai Comandi operazioni controffensive che però non sortirono alcun effetto, per il pronto ripiegamento delle unità inglesi.
Foto tratte dal sito http://www.qattara.it/60-35%20halfaya.html