I dipendenti del consorzio di bonifica di Ragusa: “Noi a questo gioco al massacro non ci stiamo più”
Ragusa, 28 ottobre 2015 – I dipendenti del consorzio di bonifica di Ragusa fanno sentire la proria voce scrivendo una lettera indirizzata alle varie istituzioni:
Al Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica 8 Ragusa
SEDE
Al Direttore Generale del Consorzio di Bonifica 8 Ragusa
SEDE
Al Presidente della Regione Siciliana
All’Assessore Regionale dell’ Agricoltura,
dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea
All’Assessore Regionale all’Economia
A Presidente dell’A. R. S.
Ai Presidenti delle Commissioni Legislative Permanenti
Ai Capigruppo Parlamentari dell’A. R. S.
PALERMO
Ai SINDACI della Provincia di Ragusa
LL. SS.
Alle Organizzazioni Professionali Agricole Provinciali e Regionali
CIA, COLDIRETTI e CONFAGRICOLTURA
LL. SS.
Al S. E. il Prefetto di Ragusa
RAGUSA
A S. E. Il Vescovo Della Diocesi di Ragusa
RAGUSA
A S. E. Il Vescovo della Diocesi di Noto
NOTO
Alla Deputazione Regionale della Provincia di Ragusa
LL. SS
Alla Deputazione Nazionale della Provincia di Ragusa
LL. SS.
Alle Organizzazioni sindacali regionali
FAI CISL e FILBI UIL
LL.SS.
Ai Consorzi di Bonifica della Regione Siciliana
LL. SS.
A. N. B. I.
ROMA
A.S.C.E.B.E.M.
PALERMO
Agli Organi di Stampa
LL. SS.
Il collettivo dei dipendenti del Consorzio di Bonifica n. 8 di Ragusa, che in uno alla presente si sottoscrivono, da sei mesi senza stipendi, consapevole di vivere una condizione che ha messo gli stessi e le proprie famiglie in grave disagio finanziario con la difficoltà, spesso, di non riuscire a fare fronte alle minime ed essenziali esigenze della famiglia,
intende esprimere
il proprio rammarico e la propria rabbia per la irresponsabile campagna denigratoria cui i lavoratori sono quotidianamente sottoposti sugli organi di stampa anche per effetto di iniziative sindacali della Flai Cgil di cui non si ravvedono le ragioni e non si percepiscono le finalità salvo a pensare a campagne demagogico/politiche che nulla hanno a che vedere con il nostro Consorzio.
Dalla stampa emerge che ci si interroga su “cosa succede al Consorzio di bonifica di Ragusa”? Lo vorremmo capire anche noi.
E siccome noi ci lavoriamo ogni giorno ed ogni giorno ci confrontiamo con l’utenza, con la voglia di rendere sempre più efficienti, efficaci ed economici i servizi alle aziende agricole, le vere destinatarie delle attività consortili, succede allora che ci avrebbe fatto enorme piacere leggere sulla stampa del ruolo fondamentale che tale Ente svolge nel territorio, dei servizi resi all’agricoltura, alla zootecnia.
Ci avrebbe fatto piacere leggere degli sforzi quotidiani del personale dipendente che nonostante il mancato pagamento degli stipendi e la difficoltà di pagare la benzina per raggiungere il proprio posto di lavoro continua a prestare la propria opera con un senso di responsabilità che senza apparire presuntuosi od arroganti non è dato riscontrare in altre amministrazioni.
Noi abbiamo la piena consapevolezza di lavorare in un ente dove il senso della legalità, della moralità, dell’etica professionale, dello spirito di servizio sono valori e punti fermi alla base delle pratiche e delle attività consortili a partire dalla dirigenza ed a finire all’ultimo lavoratore del nostro ente.
Non accettiamo lezioni di moralità da chi, improvvisamente, dopo decenni di condivisione sindacale con la triplice di tutte le scelte del consorzio vuole oggi fare passare un messaggio mediatico di sfascio dell’istituto consortile.
Ci chiediamo a vantaggio di chi? Chi sono e dove sono i “mandanti” di questi scellerati comportamenti?
Il rispetto delle norme di settore, dei Ccnl, delle direttive assessoriali che sono atti presupposti ad alcune scelte amministrative effettuate dal Consorzio non possono essere invocate per alcuni in positivo e per altri in negativo.
Gli atti che il Consorzio adotta o sono legittimi o sono illegittimi e se vengono ritenuti illegittimi bisogna avere il coraggio di impugnarli avanti le autorità competenti. Se sono ritenuti illeciti allora vanno presentate le denunce penali firmandole ed assumendosene le responsabilità fino in fondo.
Al Consorzio di bonifica 8 di Ragusa invece qualcuno ha voluto scegliere la via del “fango nel ventilatore” nella speranza che qualche schizzo comunque arriverà a tutti.
Gridiamo forte che non ci stiamo a questo gioco al massacro. E’ ora di dire basta alla demagogia. La Regione Siciliana che nel tempo ha determinato i presupposti di tante situazioni di criticità nei nostri enti ancora oggi non ha consapevolezza di cosa vuol dire fare stare 150 famiglie per sei mesi senza stipendio. Si continua a giocare sull’esasperazione dei dipendenti anteponendo artatamente le istruttorie degli strumenti contabili degli enti, paventando l’alibi del patto di stabilità ed in ultimo proponendo il graduale disimpegno finanziario della stessa (art. 47 della l.r. 9/2015) per ciò che riguarda il contributo per gli stipendi con la conseguenza di caricare i costi del personale sulla proprietà consorziata che sappiamo non potrà mai sostenerli.
Ma a che gioco si sta giocando? Cosa si sta aspettando? Che qualcuno si faccia male, che qualcuno si esasperi oltre misura e faccia qualche gesto inconsulto? Non vorremmo essere annoverati fra quelli “dell’avevamo detto”.
La misura è colma. Quando al popolo togli la speranza, la dignità del suo lavoro, la certezza del suo posto di lavoro allora devi aspettarti una reazione uguale e contraria. Non ne possiamo più di promesse, di parole, di documenti, di tavoli tecnici e non, di viaggi della speranza.
Vogliamo essere pagati per il lavoro fatto. Vogliamo che ci venga restituita la serenità e la dignità di lavoratori.
Siamo fortemente preoccupati dell’attuale inadeguatezza della politica regionale che porta in sé la conseguenza e la preoccupazione di una mancata garanzia di futuro per i nostri enti, per i nostri posti di lavoro, per le nostre spettanze.
Siamo certi che alcune rappresentanze sindacali aziendali e segnatamente la Fai Cisl e la Filbi Uil hanno e stanno tentando ogni strada percorribile per la salvaguardia degli emolumenti e dei livelli occupazionali, ma ci rendiamo conto che ogni sforzo sembra essere inutile.
Ringraziamo e vogliamo fortemente sostenere il lavoro finora fatto e quello che si sta facendo ed in tal senso ci rendiamo disponibili sin d’ora ad intraprendere qualsiasi forma di percorso che possa ridare serenità e certezza del futuro a noi lavoratori ed alla nostra agricoltura nell’interesse della collettività ragusana.
Ma nello stesso tempo rivolgiamo un accorato appello alle autorità in indirizzo per una loro mobilitazione a rimuovere ogni ostacolo demagogico/burocratico che impedisce la normale gestione del Consorzio riconosciuto a tutti i livelli fra i migliori della Sicilia.
Che si ponga fine a tale campagna di stampa denigratoria. Che si prenda atto che dietro le polemiche demagogiche ci sono persone, famiglie cui si deve rispetto.
Auspichiamo, infine, che si organizzi, nell’immediato, un’assemblea plenaria dei lavoratori e degli stati generali della Provincia di Ragusa per affrontare, con senso di responsabilità, non tanto cosa succede al Consorzio 8 di Ragusa ma “quale futuro per il Consorzio 8 di Ragusa e per i suoi lavoratori”?
Ragusa, lì 28 ottobre 2015