Redazione Due, Acate (Rg), 10 luglio 2015.- Comunemente noto come “aeroporto di Santo Pietro”, in quanto ubicato nelle immediate vicinanze di questa piccola frazione del comune di Caltagirone, a circa 15 Km da Acate, in provincia di Catania, fù teatro, nel luglio del 1943, di importanti eventi bellici. Costruito verso la fine degli anni ’30, fu utilizzato in un primo momento come pista di atterraggio e decollo per i numerosi aerei tedeschi ed italiani impegnati nelle operazioni belliche su Malta e l’Africa Settentrionale, mentre successivamente, alla vigilia dell’invasione anglo-americana, servì da base operativa, considerata la sua importante posizione strategica, per le forze aeree dell’Asse impegnate nella controffensiva. Una volta conquistato dagli americani fu utilizzato da quest’ultimi, ancora per molto tempo, come base per numerose operazioi belliche. L’originaria ampia pista in terra battuta, lunga circa 3 Km ed adagiata su di un vasto promontorio, oggi è ancora visibile nell’area retrostante l’attuale chiesa principale e la caserma dei Carabinieri, edifici costruiti sul sito un tempo occupato dagli hanger. Sull’intera superficie dell’ex campo di aviazione, delimitata da due strade , la Santo Pietro-Acate e la Santo Pietro-Bosco, oggi sorgono,tranne nel tratto iniziale quello a ridosso della chiesa e della caserma, lasciato a terreno incolto,vasti oliveti, poderi e numerose abitazioni rurali e residenziali. La denominazione impropria di “campo di aviazione di Biscari” , nonostante questi fosse ubicato al di fuori del territorio comunale del piccolo centro ragusano, addirittura in provincia di Catania, è da ricollegare al progetto iniziale dell’aeroporto. Esso infatti, in un primo momento, su espressa volontà di Benito Mussolini, che aveva visitato il territorio di Biscari (antico nome di Acate) durante un suo viaggio in provincia di Ragusa, doveva sorgere in contrada Bosco Piano, a pochi Km da Biscari, nei pressi della Statale 115, Vittoria-Gela, in direzione della spiaggia “dei Macconi”. Ma i lavori preparatori si limitarono allo spianamento dell’area prescelta e ben presto il progetto fu abbandonato. Il sito fù solo utilizzato come pista di atterraggio in caso di emergenza, e durante i bombardamenti anglo-americani sul vicino aeroporto di Comiso servi da rifugio per numerosi aerei italo-tedeschi. Successivamente si pensò di costruirlo in contrada Piano Stella, a 7 Km circa da Biscari, in prossimità del Borgo Ventimiglia (Case Coloniche), un agglomerato di costruzioni rurali realizzate nel 1939, per volere di Mussolini, ed assegnate a circa 40 famiglie di coloni, provenienti in gran parte da Caltagirone, per rendere produttivi i fertili terreni circostanti. Ma ben presto anche questo progetto fu accantonato. Quindi si decise finalmente di realizzarlo a 7 Km a nord del Borgo Ventimiglia, nei pressi della frazione di Santo Pietro, in un sito strategicamente più idoneo, conservando però il nome originario di “Campo di aviazione di Biscari”. La scelta ricadde su Santo Pietro anche perchè la piccola frazione calatina, al cui posto doveva sorgere negli anni venti, su proposta del Regio Commissario di Caltagirone,Benedetto Fragapane, la città-giardino “Mussolinia”, in onore del Duce,che il 12 maggio del 1924 vi pose la prima pietra, disponeva già di numerose strutture che sarebbero servite da supporto al campo di aviazione. L’ex “Mussolinia” infatti, il cui progetto, redatto il 27 agosto del 1923 dall’architetto locale Saverio Fragapane, fù realizzato solo in parte, era dotata tra l ‘altro di un Ufficio postale, una cabina telefonica, una caserma dei Reali carabinieri, un ambulatorio medico, una caserma delle guardie forestali e campestri, una Stazione Zootecnica,un Istituto Antitubercolare ed un Convalescensario