RAGUSA (RG) – Il comitato per l’apertura del nuovo ospedale di Ragusa è stato ricevuto ieri pomeriggio, a palazzo del governo, dal prefetto Filippina Cocuzza. Il presidente del comitato, Anna Cilia, ha illustrato al prefetto i motivi per cui è stato istituito un organismo che oggi, su Facebook, raccoglie oltre 7mila adesioni e che ha spinto a mobilitarsi numerose persone che chiedono semplicemente l’apertura di un nosocomio già in parte operativo. Il presidente Cilia ha dunque fatto un excursus della complicata vicenda riguardante l’ospedale sottolineando l’auspicio che a un eventuale tavolo tecnico-informativo che dovrebbe andarsi a costituire il comitato possa essere rappresentato in quanto ha raccolto le istanze di migliaia di residenti in città e non solo, visto che il nosocomio andrà a servire anche altri comuni della provincia. E’ poi intervenuto il fondatore del comitato, Peppe Calalbrese, il quale ha voluto porre l’accento su una questione specifica e cioè sul fatto che, nonostante, da più parti tutti esprimano la volontà di volere aprire il nuovo ospedale, nei fatti, ancora oggi, non si ha la possibilità di potere contare su una data certa. “Sì, è vero – ha aggiunto Calabrese – dopo l’incontro con Ficarra, che ringraziamo per averci ricevuto, il manager dell’Asp ha parlato indicativamente di una data compresa tra i mesi di maggio e giugno. Chiediamo, però, che possa esserci una data certa e definita sull’apertura. Se non dovesse accadere niente nei tempi previsti, abbiamo annunciato al prefetto che continueremo la nostra protesta pacifica nei termini di una sensibilizzazione pressante nei confronti di tutte le istituzioni e di quanti hanno titolo per potersi spendere ai fini dell’apertura dell’ospedale. Non dimentichiamo che oggi la collettività ragusana continua a servirsi di un nosocomio dichiarato inagibile da anni. Si sarebbe potuto, per così dire, procedere in questo modo se non ci fosse stata un’alternativa. Ma visto che abbiamo il nuovo ospedale e, tra l’altro, lo stesso risulta essere in parte operativo, non si capisce perché ancora non sia stato messo nella condizione di diventare funzionale alle esigenze della popolazione iblea. La salute è un diritto di tutti”. Il prefetto ha manifestato sino in fondo la propria disponibilità, ha accolto il comitato con attenzione, prestandosi all’ascolto delle varie motivazioni che i componenti dello stesso hanno enunciato e ha messo in rilievo che il comitato si è intestato una causa per il bene dei cittadini e che questo va a merito di tutti i componenti dell’organismo. Lo stesso prefetto ha poi dichiarato che si interesserà ancora più approfonditamente della questione per comprendere se e come intervenire.