“Il disturbo ossessivo compulsivo” a cura della Psicologa Sabrina D’Amanti
Il Disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo d’ansia che si caratterizza per la presenza di ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono idee, pensieri, immagini o impulsi ricorrenti percepiti come intrusivi dal soggetto poiché irrompono in modo improvviso nella coscienza e senza che egli possa controllarli. Le ossessioni sono causa di disagio sia per la loro continua presenza nella mente della persona, sia per il contenuto di natura ansiogena che li caratterizza. Sono esempi di pensieri ossessivi: “Se tocco oggetti non miei potrei infettarmi”; “I miei familiari potrebbero ammalarsi”; “Il Diavolo potrebbe impossessarsi di me”. I pensieri ossessivi possono anche essere pensieri erotici; bestemmie; brutti pensieri rivolti agli altri (per esempio augurare il cancro, un incidente o altro), in questi casi il soggetto si condanna a causa di ciò che pensa reputando se stesso terribilmente cattivo. Chi soffre di questo disturbo spesso teme di essere pazzo per l’assurdità e l’incontrollabilità dei propri pensieri. In realtà ciò che distingue un pensiero ossessivo da uno psicotico (folle) è il fatto che, nel primo caso, vi è senso critico ovvero il soggetto dichiara irrazionali i propri pensieri pur non riuscendo ad evitare di farli, nel secondo caso invece (ovvero nel delirio psicotico) il pensiero non è criticato e il soggetto reputa di essere nel giusto mentre lo formula. Le compulsioni o rituali sono una conseguenza delle ossessioni, ovvero insorgono come in relazione a queste. Si tratta di comportamenti messi in atto per scongiurare il pericolo rappresentato dalle ossessioni, per esempio, una mia paziente, affetta dall’ossessione di poter essere posseduta dal Demonio e che questo potesse accadere semplicemente dando la mano alle persone, per scongiurare tale pericolo, ricorreva a rituali di lavaggio ripetuto, di mani e braccia, fino quasi a scorticarsi la pelle. Anche se per il soggetto che vive il disturbo, tanto le ossessioni quanto i rituali o compulsioni, appaiono come assurdi, irrazionali e incontrollabili, in realtà entrambi i sintomi hanno precise ragioni psicologiche da cui originano e si può ottenere il loro pieno controllo solo scoprendo le motivazioni ad essi sottostanti e gestendo in modo adeguato le emozioni ad essi correlate, ma fino a questo momento negate e soffocate. Tra gli elementi psicologici che contribuisco a favorire l’insorgenza del disturbo vi è l’inibizione dell’aggressività e un forte senso di colpa; la paura di essere “cattivi” o addirittura “malvagi”; un pensiero di tipo magico-onnipotente; la presenza nella cultura familiare di credenze superstiziose (spesso trasmesse dai nonni) o di una religiosità superstiziosa. La psicoterapia ha la finalità di far emergere le reali cause da cui originano i pensieri ossessivi e il loro vero significato. I rituali potranno quindi essere interrotti solo quando, compresa la ragione per cui sono originati i pensieri ossessivi, data quindi nuova forma espressiva alle emozioni e pensieri ad esse correlati, verrà meno la necessità di mettere in atto i rituali come pure quella di formulare i pensieri ossessivi.