Il nuovo ospedale di Ragusa sarà privo di Neurologia, Lab 2.0: “Errore madornale”
“Da quanto abbiamo potuto appurare, la nuova rete ospedaliera approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana, presenta delle gravi carenze che riguardano la città di Ragusa e in particolare il costruendo nuovo nuovo ospedale Giovanni Paolo II che sarà privo del reparto di Neurologia”. Lo denuncia il direttivo del Laboratorio politico 2.0.
“Nonostante la sua classificazione come DEA di I livello, cioè Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione di riferimento per un’area – spiegano da Lab 2.0 – alla struttura sanitaria della nostra città mancherà l’Unità Operativa Complessa di Neurologia. Reparto di grande rilevanza che, invece, sarà presente sia al Guzzardi di Vittoria che al Maggiore di Modica. Nella città della Contea, addirittura, saranno aumentati i posti letto proprio di Neurologia. Nel Piano, invece, lo stesso reparto è incomprensibilmente assente a Ragusa”.
“Viene spontaneo, dunque, chiedersi: il primo cittadino che fa? E la deputazione? – si interrogano – Abbiamo l’impressione che l’attenzione su questo tema sia calata, che l’amministrazione comunale non se ne voglia occupare e che la deputazione iblea, come dire?, stia dormendo, forse più impegnata in passerelle e cene romane con discutibili e inconcludenti compagnie per stringere patti al mollusco (come riportano i giornali) piuttosto che a lavorare per ottenere risultati. Intendiamoci: siamo lieti che il Guzzardi di Vittoria e il Maggiore di Modica siano stati elevati entrambi a “spoke”, che la provincia, dunque, avrà ben tre dipartimenti d’emergenza e accettazione e riteniamo che sia un vantaggio per gli oltre 300mila abitanti del nostro territorio. Ma lasciare che il nuovo ospedale di Ragusa, che ancora da inaugurare sarà quindi un presidio all’avanguardia per tutti gli iblei, possa rimanere privo di Neurologia è un errore madornale che va corretto al più presto”.
“I cittadini della provincia – concludono dal Lab 2.0 – si aspettano che i tre Dea siano strutture alla pari in grado di garantire la stessa offerta sanitaria e su questo aspetto vorremmo sentire l’amministrazione comunale e i parlamentari fare la voce grossa”.