“Il sole in fondo al cuore” protagonista alla Settimana della Cultura di Vittoria
La scrittrice Cinzia Nazzareno ospite dell’Istituto Comprensivo “Portella della Ginestra”, giovedì alle ore 10
VITTORIA – C’è sempre “Il sole in fondo al cuore” in ogni uomo, se è in grado di scoprirlo. È il motto di Cinzia Nazzareno, docente di origini niscemesi, che ha esordito con la casa editrice Bonfirraro proprio con questo titolo: un romanzo esistenziale, intimo e delicato, in cui emerge con tutta la sua forza la fragilità dell’essere umano e la veemenza stessa del sentimento del perdono.
La scrittrice, accompagnata dal suo editore Salvo Bonfirraro, sarà ospite dell’appuntamento previsto per giovedì 28 aprile, a Vittoria, in occasione della Settimana della cultura: l’evento si svolgerà alle ore 10, presso l’Istituto Comprensivo “Portella della Ginestra” diretto da Angela Riolo. Alla presenza dell’ assessore alla cultura del Comune di Vittoria, Gaetano Bonetta e di padre Beniamino Sacco, gli alunni delle classi I,II,III B, guidati dalla professoressa Valentina Amico, leggeranno brani tratti dal romanzo, accompagnati da un chitarrista.
Il libro, come un lungo flash back, narra l’incontro, dopo quarant’anni di latitanza emotiva, tra un padre e una figlia. Lui è solo e triste, sta per concludere la sua vita perché un male incurabile si impossessa dei suoi polmoni. Ora ha bisogno di Leda, la figlia che ha sempre amato ma a cui non l’ha mai detto. Agli occhi di Leda si presenta un bivio: correre verso suo padre e perdonarlo, perché riecheggia in lei il quarto comandamento “Onora il padre e la madre” o, al contrario, continuare per la sua vita incurante di lui e delle sue impellenti richieste di aiuto?
Nel corso della lettura ci si rende conto di essere accompagnati per mano tra i pensieri di Leda, tutto è filtrato dalle sue lenti: un lungo viaggio verso i sentimenti più reconditi. È anche per questo motivo che il libro non contempla dialoghi e si svolge come fosse un lungo flusso di coscienza, come fosse scritto tutto d’un fiato, come se l’io narrativo volesse liberarsi di un peso troppo grande.
«Il libro nasce soltanto da un’esigenza – afferma la Nazzareno – ovvero dare risposta a quell’urgenza, quella di narrare: scrivo perché è un’attività umana bellissima, sebbene difficile, che a mio parere dona sollievo all’anima. Si scrive per recuperare ricordi, per vivere e far vivere emozioni e qualche volta per chiudere capitoli della vita e aprirne altri, si spera, migliori».
“Il sole in fondo al cuore” ha un incipit travolgente e accattivante: una telefonata misteriosa dal nord della Francia farà catapultare Leda, la protagonista, nei meandri dei suoi più oscuri ricordi. Dall’altra parte del telefono c’è Richard, il fratello di Leda dall’accento francese…. Il romanzo si chiuderà, allo stesso modo, con il ricordo di quella chiamata. Nel mezzo si collocano meditazioni, intervalli, valutazioni, soste, supposizioni, tregue, considerazioni, prudenze, decisioni. Il cerchio, così, diventa metafora dell’esistenza con i suoi giri e le sue deviazioni, che possono essere unificati sotto il termine di destino, di condizione…
«Credo – continua ancora la scrittrice – che il successo riscosso subito dal mio romanzo sia dovuto all’immediatezza e alla limpidezza comunicativa delle pagine: le emozioni contenute arrivano esattamente come le avevo concepite. Parafrasandone il titolo, infatti, ho usato veramente il cuore, lasciando fluire sulla carta pensieri e sentimenti».