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In Sicilia è emergenza idrica: solo 158 milioni di metri cubi d’acqua disponibili

Catania, 25 marzo 2024 – La Sicilia è alle prese con una grave emergenza idrica: lo ha sottolineato il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare Nello Musumeci, intervenendo al convegno “Acqua: troppa, troppo poca, troppo sporca” organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania e dal DICAr dell’Università di Catania.

I numeri dell’emergenza
I dati parlano chiaro: solo 158 milioni di metri cubi d’acqua sono disponibili, a fronte dei 317 necessari per concludere l’anno senza dover razionare le risorse idriche in alcune aree. Inoltre, negli ultimi 50 anni su tutto il territorio siciliano sono state collaudate solo 7 dighe su 25.

Le cause
Le cause dell’emergenza sono molteplici: il cambiamento climatico, il ritardo infrastrutturale e gestionale, lo sfruttamento delle falde, l’inquinamento.

Le possibili soluzioni
Per fronteggiare l’emergenza idrica, è necessario un intervento sinergico di istituzioni, professionisti, ricercatori e società civile. Tra le possibili soluzioni, Musumeci ha indicato:

Il DICAr dell’Università di Catania, con il suo corso di laurea magistrale in “Ingegneria Acque e Trasporti”, si impegna a formare nuove figure professionali in grado di affrontare le sfide legate alla gestione della risorsa idrica.

La tavola rotonda
I possibili scenari futuri della città di Catania, le problematiche, gli investimenti e le ipotetiche soluzioni per le situazioni di emergenza e per il sistema fognario sono stati al centro della tavola rotonda moderata dal giornalista Mario Barresi.

Un tema di grande attualità
Il convegno “Acqua: troppa, troppo poca, troppo sporca” ha acceso i riflettori su un tema di grande attualità e di vitale importanza per la Sicilia. La collaborazione tra tutti gli attori coinvolti è fondamentale per trovare soluzioni concrete e sostenibili per la gestione della risorsa idrica.

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