Centro di referenza nazionale di recupero tartarughe e You dive club. Liberata la Caretta caretta Elisa a Capo Gallo, tra la gioia di un centinaio di studenti. I veterinari dello Zooprofilattico: “In tre anni abbiamo curato più di 200 esemplari”
Palermo – Difficilmente dimenticheranno la liberazione della tartaruga Elisa nella riserva di Capo Gallo i cento studenti delle scuole elementari “G. Falcone” di Palermo e dell’Istituto comprensivo di Sferracavallo. Grandi e piccini, comodamente seduti, senza immergersi né bagnarsi, hanno assistito alle proiezioni del “Mare in diretta”: le immagini della Caretta caretta, tornata a nuotare, sono state riprese da una telecamera subacquea e trasmesse su uno schermo collocato sulla battigia. Elisa è tornata nel suo habitat naturale dopo essere stata curata dai veterinari del “Centro nazionale di monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine”, dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia. Una tartaruga di circa 12 chili, arrivata a fine agosto nei laboratori di via Marinuzzi, con un amo nell’intestino e una lenza in bocca.
Un evento, quello di oggi, organizzato in collaborazione con l’associazione “You Dive Club Capogallo”, scuola di diving e centro di riferimento per la promozione della cultura del mare, formata da guide naturalistiche, biologi marini, istruttori di nuoto, che sul solarium della Baia del Corallo hanno intrattenuto i ragazzi con una lezione sulla fauna, la vegetazione e i meravigliosi fondali della zona. “You Dive Club è nata nel 2011, grazie ai suoi soci fondatori amanti del mare – spiegano il presidente Francesco Landini e le biologhe Francesca Prestigiacomo e Tiziana Russo -. L’esperienza di oggi si presta benissimo ad essere uno strumento di apprendimento innovativo, ma anche un’opportunità per coloro che, a causa di una disabilità, non hanno mai visto i fondali”.
Cresce, dunque, il numero delle tartarughe salvate e curate dallo staff dello Zooprofilattico. “Dall’inizio dell’attività, nel 2013 – dicono il biologo Antonio Gentile e la veterinaria Flaminia Persichetti, che ogni giorno con passione seguono le Carette carette – sono state più di 200 le segnalazioni di esemplari vivi, di cui un centinaio si presentavano con evidenti segni di sofferenza. Da quell’anno, nelle acque siciliane, ne abbiamo liberati una settantina, sensibilizzando la popolazione e le scuole con un opuscolo informativo dal titolo “Le tartarughe marine…conoscerle per proteggerle. Le Capitanerie di porto più attive nella rete di recupero sono Messina e Palermo che ci contattano quasi settimanalmente”.
Santo Caracappa, responsabile del Centro di monitoraggio e direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico, definisce le tartarughe “sentinelle del nostro mare, in quanto un aumento degli spiaggiamenti si deve considerare come un campanello d’allarme da monitorare continuamente. Per questo motivo, il controllo sanitario delle carcasse assume un importante interesse epidemiologico e sanitario per il controllo della diffusione delle malattie infettive e diffusive”. Il numero verde per segnalare il ritrovamento di tartarughe in difficoltà è 800620266.