LA COMUNITA’ DI MODICA SOSTIENE IL PROGETTO “CASA DI TOTI”. E’ STATO RIMARCATO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI MUNI SIGONA DAL TITOLO “CALLE CALLE… BIOGRAFIA DI UN SOGNO” PRESENTATO ALLA FONDAZIONE GRIMALDI
MODICA (RG) – Tanta, tantissima gente comune, ma soprattutto i rappresentanti delle associazioni culturali che lavorano nel sociale, hanno preso parte sabato pomeriggio a Modica alla presentazione del libro “Calle Calle… biografia di un sogno” scritto da Muni Sigona (Carthago Editore) con l’obiettivo di raccogliere fondi per realizzare il primo albergo etico in Sicilia. Ad ospitare l’evento la Fondazione Grimaldi che ha accolto con grande sensibilità la storia di grande forza e passione con cui Muni Sigona, madre del giovane disabile Toti, sta offrendo un grande esempio di impegno sociale. Muni è stata semplice, incisiva, a volte ironica ed emozionante ma sempre e in ogni caso vera e concreta con il pubblico che ha ascoltato il suo racconto con estremo coinvolgimento. I proventi del libro serviranno a realizzare la “Casa di Toti”, il primo albergo etico in Sicilia, una comunità residenziale che sarà gestita da disabili (accompagnati in questo percorso lavorativo da tutor) che nascerà proprio a Modica in una dimora tipica della fine del ‘700, immersa nella campagna modicana, che già ospita i turisti. Un’impresa sociale dove verrà ribaltato il concetto di assistenza al disabile, che da “fruitore” del servizio, ne diviene il “gestore”. Non sono mancati i ringraziamenti verso l’ufficio urbanistico di Modica che ha accelerato le procedure burocratiche per poter avviare la posa della prima pietra a ottobre. Dall’incontro è emersa l’importanza del progetto e della realizzazione della “Casa di Toti” che certamente servirà a colmare un vuoto istituzionale anche se non potrà mai soddisfare le istanze di un’intera comunità. Tuttavia si è voluto mettere in evidenza che cosa può ottenere una singola persona che vive un disagio quando si allea con altre persone che hanno lo stesso disagio o che comunque sono sensibili a tale problema. I lavori sono stati introdotti dal prof. Uccio Barone, presidente della Fondazione Grimaldi che ha rimarcato il ruolo della fondazione non solo sotto l’aspetto culturale ma anche sociale in città.