22 Novembre 2024

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La rete 2018 alle istituzioni: proteggete il Giudice Di Matteo

carmelo raffa

Palermo, 15 novembre 2014 – Il movimento per la democrazia “La Rete” non è stato archiviato passando alla storia ma è ancora presente con i suoi ideali e si proietta verso un futuro che non è lontano e neppure imprecisato.
Gli aderenti infatti hanno fissato una data ed è quella dell’anno 2018. “La Rete 2018 è lievito culturale e sintesi politica. Il suo obiettivo non è quello di cambiare il mondo ma di attrezzarsi per farlo”. Sono frasi di Leoluca Orlando presenti sulla prima pagina del sito: www.laretitudine.net

Oggi Leoluca Orlando ed il suo movimento non potevano far passare in silenzio il grido di tante Persone Oneste che alzano la propria voce nei confronti delle Istituzioni affinché venga garantita l’incolumità ad una Persona in Prima linea per difendere la legalità e per questo minacciata dalla criminalità mafiosa.

Alla manifestazione di oggi assieme a Scorta Civica, Agenda rossa, altri movimenti ed al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando hanno partecipato oltre duemila cittadini fiduciosi che lo Stato impedirà con tutti in mezzi il ripetersi di tristi episodi degli anni 90 quando persero la vita non solo dei Magistrati ma tanti uomini della scorta.

Le donne e gli uomini che non possono dimenticare i vili agguati ed attentati hanno protestato e continueranno a farlo affinché non si dimentichi e si agisca di conseguenza.

Gli aderenti alla “Rete 2018” condividono pienamente queste giuste battaglie come si evince chiaramente dal loro comunicato:
“Noi de ‘la Rete’ abbiamo memoria storica; noi del Movimento de ‘la Rete’ non ci lasciamo distrarre o confondere da un diluvio di informazioni che non invitano a riflettere, né favoriscono la lettura approfondita. Che un criminale, sottoposto a regime di isolamento, possa minacciare stragi attraverso la confidenza ad un suo pari, confidenza ripresa e diffusa in video in modo che se ne amplifichi la diffusione e giunga ad altri affiliati mafiosi, lascia sospettare ogni intrigo, ogni complotto, ogni collusione.
Siamo accanto al P.M. Giudice Nino Di Matteo; invitiamo i cittadini ad indignarsi e a respingere ogni minaccia che il Giudice subisce e a solidarizzare con Di Matteo con il quale chiediamo con forza che il Governo e il Ministro competente vigilino perché i mafiosi noti, coperti, ed anche insospettabili , comunque appartenenti alla vasta area della criminalità conosciuta o ad organizzazioni clandestine dovunque siano, vengano messi in condizione di non nuocere.
Noi de ‘la Rete2018’ seguiamo l’azione del Governo e delle Istituzioni e degli uomini che devono operare nel rispetto della democrazia e della nostra Costituzione.
Sappiamo che tutti coloro che fin dagli anni ’90 si sono riconosciuti nel Movimento de ‘la Rete per la Democrazia’ continuano a testimoniare gli stessi ideali, il comune sentire di un tempo, ed oggi sono vicini al Giudice Di Matteo impegnato a servizio della Costituzione, con lealtà nei confronti dello Stato, cioè di tutti noi.
Il Giudice Di Matteo va protetto e deve continuare a svolgere il suo prezioso lavoro mentre non è possibile offrire megafoni ai detenuti ristretti in carcere per i gravissimi crimini dei quali sono colpevoli.
Riportiamo in conclusione alcune considerazioni del Giudice in data 23 Gennaio 2014 che ci trovano assolutamente concordi.
“Credo che registrare la vicinanza di tanti semplici cittadini sia un motivo ulteriore di conforto e che questa solidarietà possa anche sopperire rispetto a qualche silenzio e perplessità di fondo e a qualche malignità di chi ha perfino messo in dubbio quello che è stato oggetto delle intercettazioni”….. “C’è sempre chi parla di minacce inventate….Sono storie che fanno purtroppo parte di quella mentalità mafiosa che tende a delegittimare i magistrati. Quello che io ritengo, quello che penso, quello che sospetto in questo momento ovviamente non ha alcun valore se non verrà dimostrato eventualmente, e quindi me lo tengo per me”.

Che dire? Anche noi siamo convinti che questa criminalità non scherza e pertanto ci associamo al grido degli onesti e chiediamo al Capo dello Stato ed al Governo più protezione per il Giudice Di Matteo e per i Magistrati che sono in prima sul fronte antimafia.

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