22 Novembre 2024

ITALREPORT

Quotidiano on-line

LA RIAPERTURA DEI RISTORANTI E LA RICERCA DEL PERSONALE

Lavoratori cercasi. Tra reddito di cittadinanza e bonus molti giovani preferiscono stare a casa. Nel momento clou di una stagione già di per sé molto complicata si è aggiunto un problema gravoso. Mancano camerieri, lavapiatti, pizzaioli e personale di sala. Colpa del reddito di cittadinanza ma anche di un sistema assai farraginoso. “E’ il paradosso di un sistema che ha creato pochissime opportunità lavorative- spiegano i componenti del direttivo di Confimprese iblea – la norma che regola il reddito di cittadinanza va rivista, in toto, imponendo dei paletti rigidi sulle eventuali opportunità lavorative o sui lavori cosidetti stagionali. Una problematica seria che investe tutto il territorio nazionale. Il reddito di cittadinanza funge da deterrente occupazionale per i giovani e meno giovani che preferiscono continuare a percepirlo e, quando si presentano ai colloqui, chiedono di lavorare in nero. La richiesta di non essere ingaggiati e di continuare a percepire il reddito di cittadinanza è molto grave e immorale”. Sulla ripartenza, a step, oltre il 50 per cento delle attività restano chiuse. Mancano, in parte, le risorse economiche per rimettersi in moto e per chi, non ha l’area esterna, l’apertura è rimandata. La circolare esplicativa emanata dal Viminale segnala che è consentito il servizio ai tavoli all’aperto e anche al banco solo “in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto”. “La confusione regna sovrana – aggiunge il presidente provinciale di Confimprese, Pippo Occhipinti – tra decreti e norme di attuazione, non ultimo, l’orario del coprifuoco, che danneggia il settore della ristorazione dopo 9 mesi di chiusure forzate. Alcuni cavilli, vedi il coprifuoco, vanno totalmente eliminati per rilanciare, anche dal punto di vista turistico, l’imminente stagione turistica. Ci rivolgiamo anche al Comune di Ragusa affinchè si faccia presto e subito sulle risorse economiche da destinare al comparto”.

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