La senatrice del Partito Democratico, Venera Padua, analizza l’esito del voto in Sicilia. “Le elezioni regionali non sono andate bene per il Pd e per il suo candidato presidente, Fabrizio Micari – dice la senatrice – questo è un dato incontrovertibile che deve far riflettere sulle scelte compiute e sul cammino intrapreso, sia a livello regionale che nazionale. Dobbiamo anche soffermarci, però, su una serie di altri aspetti. Intanto il forte astensionismo registrato dimostra la disaffezione dei cittadini verso la politica: solamente nelle province di Messina e Catania si è superata la soglia del 50% dei votanti mentre a Ragusa siamo rimasti fermi al 47,5%. Questo è il primo dato piuttosto preoccupante perché significa che più di un elettore su due non ha compiuto alcuna scelta. La partecipazione alla politica è l’essenza della vita democratica di ogni comunità e, per questo, ritengo che l’obiettivo prioritario sia quello di tornare a parlare a quell’elettorato, deluso e amareggiato, che domenica ha deciso di rimanere a casa”.
“Aggiungo brevemente, però, una considerazione – aggiunge la senatrice – se è compito della politica riavvicinarsi ai cittadini, come si sente dire spesso, sono anche i cittadini che devono partecipare più attivamente alla vita politica, nazionale e locale. Diritti e doveri, insomma, sono da ambedue le parti. D’altra parte, una partecipazione complessiva che ha fatto registrare il 46,8% degli aventi diritto recatosi alle urne sancisce una sconfitta per tutti, partiti politici e cittadini siciliani, in qualunque modo questi ultimi abbiano espresso le proprie preferenze”.
L’altra riflessione della senatrice iblea riguarda i risultati ottenuti dai democratici nella provincia di Ragusa. “Il 16,4% dei voti (17.660 preferenze accordate alla lista) sono, a livello circoscrizionale – continua – un buon risultato se comparato con quelli storici della nostra provincia: è la stessa percentuale ottenuta nel 2012, quando però i voti raccolti furono 15.846. Questo è sintomatico del fatto che il Partito Democratico, nella provincia di Ragusa, ha tenuto sia rispetto alla deludente performance complessiva, a livello regionale, sia rispetto alla tendenza di crescente astensionismo. Il risultato del 2017 è anche migliore, a livello di lista, di quello del 2008, quando il Pd ottenne 17.055 preferenze. Insomma, una base solida, nella nostra provincia, c’è. Ringrazio i componenti della lista per il grande lavoro svolto e per l’impegno profuso. Il compito dei rappresentanti locali, regionali e nazionali dovrà adesso essere quello di proseguire nel percorso di consolidamento. Per questo, auguro un buon lavoro al nostro rappresentante rieletto all’Ars, Nello Dipasquale, nella consapevolezza che ognuno debba fare la propria parte per risollevare le sorti di una competizione che, allo stato dei fatti, è risultata piuttosto negativa. C’è da lavorare, molto, e con serietà. É questa l’unica ricetta che conosco per ripartire”.