LAVORATORI ISCRITTI ALL’ALBO. I SINDACATI: DIGNITA’ E LAVORO E NON ELEMOSINE
Ancora non risolto il caso dei lavoratori disoccupati iscritti all’albo regionale che aspettano risposta concreta da parte del Governo Regionale da parecchio tempo. Ricordiamo che tra questi ex dipendenti di Aziende regionali ci sono i circa 70 provenienti da SVILUPPO ITALIA SICILIA, società che aveva dato assistenza concrete a tante nuove imprese che sono in attività grazie anche al supporto ricevuto.
Ci siamo già soffermati nei mesi scorsi,con articoli pubblicati su questa testata, sull’argomento e ora chiediamo al Governatore Musumeci, alla Giunta di Governo e al parlamento siciliano di farsi carico di risolvere la questione non con una piccola elemosina ma ridando lavoro e dignità ai lavoratori e alle loro famiglie.
Riportiamo il testo del documento sindacale unitario di CGIL – FABI e UILCA/UIL
Dopo un lungo e tortuoso percorso normativo iniziato nel 2014 con l’art. 64 della L.R. 21/2014 che prevede il ricollocamento dei lavoratori licenziati dalle partecipate regionali e proseguito sino all’art. 4 comma 2 della L. R. 8/2018 che recita “al personale iscritto all’Albo trova applicazione fino al 31 dicembre 2018 il principio secondo il quale le partecipate regionali non possono procedere a nuove assunzioni a tempo indeterminato se non attingendo al cd. Albo unico per la totalità delle assunzioni”, questo Governo è riuscito a mortificare la volontà del Parlamento, mortificare le aspettative dei lavoratori e non riuscire a soddisfare le esigenze espresse dai Dipartimenti che hanno sottoscritto le convenzioni con la SAS; perdendo tempo prezioso, in questo ultimo anno, per risolvere il problema allocando risorse sufficienti per un dignitoso contratto.
Venerdì scorso l’Assemblea dei soci di quest’ultima ha dato attuazione alla Delibera di Giunta 443/2018 decidendo di assumere i lavoratori dell’ Albo solo a tempo determinato part-time a 12 ore settimanali per i contratti di servizio che la SAS stipulerà con i Dipartimento regionali del Bilancio, dell’Ambiente e del Fondo pensioni. A tali lavoratori monoreddito, con tale scelta, viene preclusa la possibilità di ottenere gli assegni familiari in quanto giuridicamente mantengono lo status di disoccupati.
Una assoluta vergogna !!!!.
Così facendo si neutralizza la delega chiesta dal Parlamento siciliano al Governo nazionale e si preclude per sempre la giusta ricollocazione e stabilizzazione dei lavoratori dell’Albo.
Questo Governo e il Parlamento se avessero voluto realmente risolvere l’annosa questione dei lavoratori licenziati dalle partecipate regionali avrebbero potuto emanare una legge con un solo comma: “ in Sicilia, per la ricollocazione dei lavoratori fuoriusciti dalle partecipate regionali trova applicazione la cd. Legge Madia.”
Si è invece voluto proseguire nel solco degli errori commessi dai governi Crocetta e dal precedente Parlamento per arrivare ad una soluzione che mortifica 135 lavoratori, precarizzandoli e distribuendo loro un’elemosina il cui importo è inferiore al presunto “reddito di cittadinanza”.
Un’operazione che stride con le recenti dichiarazioni dell’Assessore Armao per il quale la politica di accorpamento e rimodulazione delle Partecipate non graverà sui dipendenti: “i lavoratori possono stare tranquilli perché nessuno perderà il lavoro”. Ma ai lavoratori dell’Albo unico che hanno perso un lavoro, questo Governo ha voluto togliere anche la dignità.
Che senso ha mortificare lavoratori qualificati che avrebbero potuto dare un valido aiuto ai Dipartimenti regionali, dove si registrano forti carenze di professionalità, mandandoli solamente per due giorni alla settimana a lavorare ? Quale aiuto i Dipartimenti regionali firmatari delle convenzioni si attendono da un lavoratore presente sul posto di lavoro per due giorni alla settimana e con uno stipendio decurtato di due terzi? Che lavoro è quello che viene retribuito con uno stipendio di 400-500 euro al mese? Forse si continua a privilegiare l’esternalizzazione del lavoro a favore di società come Deloitte e Formez ?
Nel denunciare questo scandalo si prende atto che ancora una volta ricadranno sulle spalle di lavoratori incolpevoli i clamorosi errori gestionali della Regione e si manifesta grandissima preoccupazione per le più volte sbandierate intenzione di riduzione delle società partecipate ritenute superflue e di accorpamento con quelle ritenute strategiche. La vicenda dei lavoratori dell’Albo è emblematica di quelle che sono le reali intenzioni di questo Governo per i lavoratori delle partecipate.
Oggi inoltre, nonostante l’incombente scadenza del prossimo 31 dicembre, data entro cui scade la deroga prevista dalla normativa al divieto di assunzione nelle partecipate regionali, si registra un assoluto stallo della vicenda: al momento sembra non siano stati ancora firmati i contratti di servizio, nè sono stati pubblicati i bandi di concorso per le assunzioni dei lavoratori.
Tutto cio’ è inaccettabile!
Alla luce di queste considerazioni, queste Oo.Ss. rivolgono un appello al Governo per una sua immediata direttiva alla SAS volta all’applicazione della legge votata dal Parlamento, sbloccando l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori dell’Albo, utilizzando anche i risparmi conseguenti al pensionamento dei lavoratori in forza alla stessa SAS per le commesse in portafoglio per l’assunzione dei lavoratori dell’Albo con pari qualifiche e al Parlamento affinchè apposti le risorse necessarie in bilancio per dare a questi lavoratori un salario dignitoso.
Le Segreterie Regionali CGIL, FABI, UILCA