Le canne tranciate – e mai raccolte – sono finite dritte in mare. Chilometri di spiagge, da Casuzze fino a Donnalucata, nel territorio di Scicli, passando per marina di Ragusa, ricoperta da detriti -. Canne per lo più . trascinate dalle correnti e dalle mareggiate. Un intervento di pulizia e di messa in sicurezza degli argini del fiume Ippari, in contrada Salina, in territorio di Ragusa – a ridosso del campo di golf – fatto in pessimo modo. Così le canne tagliate sono rimaste depositate – per giorni – sugli argini del fiume. E’ bastata la piena – con il maltempo – dei giorni scorsi per trascinare le canne e tutti i detriti fino a mare. L’effetto “pulizia” degli argini ha avuto effetti devastanti per gli agricoltori del luogo e per le spiagge del litorale ragusano. I terreni sono stati invasi dall’acqua e le canne, con tutti i detriti -. hanno ostruito in più parti il normale deflusso delle acque. Chi ha autorizzato la pulizia del fiume in un’area dove qualunque intervento deve essere autorizzato dalle “riserve” . assessorato territorio e ambiente del libero consorzio? Chi dovrà pagare i danni,e sono tanti. Causati dalla piena e dalle canne che hanno ostruito il normale deflusso?. Il consigliere comunale del movimento cinque stelle, Massimo Agosta, chiede alla protezione civile di attivare tutte le procedure previste per individuare le responsabilità. “Farò un’indagine ispettiva in consiglio comunale per capire cosa è successo nell’area della riserva del fiume Ippari – ci giungono segnalazioni di interventi di pulizia degli argini non coordinati tra i vari enti. Il comune di Ragusa, tra l’altro. ha previsto in intervento di pulizia straordinario – e non previsto – nelle spiagge del litorale”.
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