Legge stabilità. Angeletti (UIL): Scelte non tutte coerenti con obiettivo crescita occupazionale
Sintesi delle dichiarazioni del Segretario generale UIL, Luigi Angeletti, a margine del congresso Uiltucs:
LEGGE DI STABILITA’
L’obiettivo è aumentare l’occupazione, ma le scelte fatte non sono tutte coerenti. Non si possono ridurre le tasse alle imprese in maniera generica e a prescindere da ciò che fanno: bisogna ridurre le tasse alle imprese virtuose che investono e fanno assunzioni.
La crisi è soprattutto occupazionale e dipende dalla caduta dei consumi: nessuno investe se non pensa di poter vendere. Ecco perché è necessario che aumenti la domanda interna ed ecco perché noi pensiamo che in questa finanziaria debbano essere previste due cose: estendere gli 80 euro anche ai pensionati e rinnovare i contratti per i lavoratori del pubblico impiego.
ARTICOLO 18
Se modificano l’articolo 18 a quei 7milioni di lavoratori che ce l’hanno, noi contrasteremo questa scelta con tutte le nostre forze e con tutti gli scioperi necessari, fino a quando non gli faremo cambiare opinione. Se invece non toccano nulla e danno maggiori protezioni a milioni di persone che oggi non ne hanno, allora questa mi sembra una scelta accettabile.
FCA
È iniziato un grande sogno: realizzare una grande compagnia che produce auto in tutto il mondo la cui origine è italiana e infatti, si chiama ancora Fiat Chrysler Automobiles. L’alternativa sarebbe stata sparire dal mercato. E, di certo, non sarebbe stata una buona alternativa.
SINDACI
Non bisogna lasciare le decisioni alla buona volontà, si deve fare una legge che dimezzi i sindaci in Italia: così tanti non ce li possiamo più permettere. Non c’è nessun paese in Europa che, a parità di popolazione, ha 8000 comuni. La democrazia non ne soffrirebbe e le tasche dei cittadini ne guadagnerebbero.
SIDERURGIA
Lo Stato non fa l’arbitro, lo Stato fa politica e deve decidere se l’industria siderurgica è fondamentale. Noi pensiamo che lo sia, come lo è per tutti i paesi al mondo. E se non abbiamo dei buoni imprenditori, capaci di gestire bene l’industria siderurgica, lo Stato deve fare ciò che fatto 50 anni fa: sostenere e alimentare l’industria siderurgica in Italia. Altrimenti, la disoccupazione non diminuirà in nessun altro settore, neanche nel commercio.