In una risoluzione votata giovedì, i deputati affermano che l’epidemia del virus ebola esplosa nell’Africa occidentale è stata sottovalutata dalla comunità internazionale e costituisce oggi una sfida per la sicurezza globale. I paesi colpiti sono confrontati al collasso socio-economico e si dovrebbe considerare il dispiegamento dei mezzi militari sotto l’egida delle Nazioni Unite e facilitare ulteriormente l’accesso alle cure esistenti.
Nella risoluzione, approvata per alzata di mano, si sottolinea come vi sia un’urgente necessità di risorse e di capacità operativa, che includa risorse umane qualificate e materiale logistico. Per i deputati, inoltre, si dovrebbe esaminare la possibilità di utilizzare risorse di difesa militari e civili sotto la guida del Segretario generale delle Nazioni Unite.
Paesi sull’orlo del collasso economico
I deputati hanno sottolineato che, a causa dell’epidemia, i paesi colpiti soffrono di scarsità di cibo e di acqua pulita e sono confrontati al collasso economico determinato dalla perturbazione del commercio, dei voli commerciali e dalla perdita dei raccolti. I disordini sociali, le persone in fuga dalle zone colpite e il caos non fanno altro che diffondere ulteriormente il virus. Inoltre, l’epidemia ha rivelato la grave inadeguatezza dei sistemi sanitari di questi paesi e l’urgente esigenza di sostegno per rafforzarli.
Coordinare i piani, coordinare i voli
La Commissione europea è stata invitata a elaborare una valutazione dei fabbisogni e dei piani specifici per ogni paese colpito, al fine di determinare e coordinare la richiesta e il relativo invio di personale sanitario, laboratori mobili, indumenti protettivi e centri di trattamento. Nel testo, si chiede agli Stati membri di coordinare i voli e stabilire ponti aerei dedicati. L’Unione africana dovrebbe essere incoraggiata a prendere in considerazione un piano d’azione globale, in quanto la crisi è diventata complessa e con implicazioni di natura politica.
Ricerca medica e accesso alle cure
I deputati chiedono di far progredire gli studi clinici delle cure testate contro il virus ebola. Tuttavia, esigono che si operi una chiara distinzione tra i test di vaccinazione e le cure fornite alle persone infettate dal virus, poiché gli studi clinici sul vaccino dovranno rispettare le pertinenti norme dell’OMS in vigore.
Contesto
Da quando l’epidemia di Ebola è stata dichiarata ufficialmente il 22 marzo 2014 in Guinea, il virus si è diffuso in altri quattro paesi (Liberia, Nigeria, Sierra Leone e Senegal), infettando quasi 4.000 persone e causando oltre 2.000 morti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero dei pazienti colpiti potrebbe superare i 20.000 nel corso dei prossimi tre mesi.