Europa, 16 settembre 2015 – La Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo ha chiesto ieri, in una risoluzione non legislativa, che il marchio di indicazione geografica protetta (IGP) includa non solo prodotti alimentari quali l’aceto balsamico di Modena o la pasta di Gragnano, ma anche opere dell’artigianato come il vetro di Murano o l’alabastro di Volterra. Questo, secondo gli europarlamentari, aiuterebbe a preservare il patrimonio culturale europeo e favorirebbe la crescita economica, soprattutto delle piccole e medie imprese, garantendo al contempo una maggior tutela dei consumatori.
Nella risoluzione, votata in maniera plebiscitaria con soli tre astenuti, gli eurodeputati chiedono alla Commissione Europea di proporre un sistema unico di protezione dei prodotti a marchio IGP non agricoli.
La proposta votata ieri, prevede infatti l’estensione dell’indicazione geografica protetta anche a quei manufatti che sono frutto di artigianato tradizionale: i coltelli di Laguiole, i pizzi di Calais, i cristalli di Boemia, il tartan scozzese, il marmo di Carrara o la porcellana Meissen, per fare solo alcuni esempi.
Un’indicazione geografica protetta è un simbolo, associato al nome di un prodotto, che indica la provenienza garantita del prodotto stesso e ne assicura la qualità.
Ad oggi sono oltre tremila i prodotti di origine agricola (vini, liquori e generi alimentari di ogni tipo) tutelati dal marchio IGP nell’UE. La Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo ha chiesto che anche i prodotti non agricoli, per cui la legislazione è diversa da Stato membro a Stato membro, vengano protetti.
Gli eurodeputati hanno individuato oltre 800 prodotti che potrebbero essere tutelati dal marchio IGP.
Secondo Virginie ROZIERE (S&D, Francia), relatore della risoluzione, “si tratta di prodotti e nomi famosi, utilizzati alle volte in modo fraudolento senza la garanzia che le norme di origine e di qualità vengano rispettate. Questa situazione può confondere i consumatori e danneggiare la reputazione dei prodotti originali. Attualmente, la tutela di questi prodotti rimane insoddisfacente in quanto solo 15 Stati membri dispongono di una legislazione nazionale specifica”.
Alcuni tra i prodotti italiani che potrebbero fregiarsi del marchio IGP sono:
- I coltelli artigianali e la filigrana della Sardegna
- I gioielli di Torre del Greco,
- I violini di Cremona
- Le pietre di Vicenza e Comiso
- I prodotti cosmetici delle Terme di Salsomaggiore e Saturnia
- Il vetro di Murano
- I mobili in stile della Pianura Veronese e di Arezzo
- Le ceramiche, complessivamente 36 denominazioni tra le quali le ceramiche di: Vietri, Urbania, Deruta, Bisignano, Gubbio, Napoli, Faenza e Grottaglie.
La relazione dovrà ora essere votata da tutti i deputati in seduta plenaria. Il dibattito è previsto per il 5 ottobre e il voto per il 6 ottobre.