Italreport, 15 marzo 2020.- “Care amiche e cari amici voglio lasciare il mio messaggio in questo momento brutto per tutti. Siamo in un momento storico difficile, un momento in cui non esiste razza, religione e colore politico perché questo virus non guarda in faccia nessuno. Adesso più che mai siamo solo noi, la nostra Italia piange sangue perché dilaniata, ferita e massacrata da un virus, da una crisi economica e da un’Europa vigliacca e codarda perché l’invidia per questo meraviglioso paese è tanta. L’Italia, la nostra casa, la nostra culla di sogni e speranze ha bisogno di noi, tutti noi. Siamo chiamati a fare la nostra parte in questa lotta per il futuro nostro e dei nostri figli.
Un grazie immenso va ai veri leoni, combattenti di questa guerra: i nostri medici, i nostri infermieri e tutti gli operatori del mondo sanitario. Il futuro di questa nazione è riposto principalmente su di voi. Un grazie va anche a tutte le forze dell’ordine che controllano ogni secondo, consapevoli di contrarre il virus, il rispetto della quarantena. Un grazie va agli autotrasportatori e a tutti i lavoratori che mantengono pieni gli scaffali delle farmacie e dei supermercati. E un grazie va a tutti noi che stiamo facendo la nostra parte restando a casa per evitare l’aumento dei contagi.
Invito a riflettere e a fare la propria parte pure a chi è convinto che questo virus è solo una banale influenza o un fake.  C’è in gioco la vita di tutti noi perché se il virus uccide maggiormente i nostri onorati ed eroi nonni (dobbiamo portare rispetto perché se oggi l’Italia è un potenza mondiale lo dobbiamo a loro. Noi giovani siamo in debito con i nostri nonni. Portiamo onore e rispetto) ad uccidere noi sarà ciò che il virus lascerà dopo il suo passaggio: una crisi economica, sociale e sanitaria mai vista negli ultimi 70 anni. Quindi siamo tutti tenuti a fare la nostra piccolissima parte per rialzare l’Italia. E come ogni singola goccia d’acqua unita ad altre singole gocce creano oceani con potenze e forze inimmaginabili ognuno di noi, singolarmente, dobbiamo fare la nostra minima parte ed essere quella piccola goccia in un oceano”.

 

Di Salvatore Cultraro

Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.

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