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MiC. Oggi presidio a Roma. NIDIL CGIL UILTEMP: incontro interlocutorio, restiamo in attesa di risposte dal ministero

Roma, 10 maggio 2024 – Si è tenuto questa mattina a Roma in via del Collegio Romano, il presidio organizzato da NIdiL CGIL e UILTemp con gli ex collaboratori in partita IVA del Ministero della Cultura: archeologi, architetti, archivisti, bibliotecari, ingegneri, restauratori, storici dell’arte precari. Tra le rivendicazioni il riconoscimento delle professionalità e del lavoro svolto e una stabilità lavorativa contro l’attuale gestione ‘a singhiozzo’, senza prospettive e senza futuro, anche a beneficio dello stesso sistema dei beni culturali, per la tutela del nostro patrimonio artistico italiano.

“Una delegazione composta dai rappresentanti NIdiL CGIL e UILTemp e dai lavoratori è stata ricevuta dal Dott. Stefano Lanna, rappresentante dell’Ufficio del gabinetto del Ministro. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti della FP CGIL e UILPA che hanno ribadito al Ministero la volontà di essere anche loro interlocutori della vertenza. È stata presentata, quindi, la richiesta che l’esperienza maturata in questi tre anni presso gli Uffici e gli Istituti Periferici non venga azzerata, ma sia al contrario valorizzata, mettendola a frutto attraverso modalità da individuare, per arrivare a una giusta stabilità lavorativa che gioverebbe a questi lavoratori e al patrimonio culturale del nostro Paese. Lanna ha preso l’impegno di riportare al Ministro le istanze per cercare un modo di valorizzare questa esperienza e di ricontattare i sindacati per un ulteriore incontro.

“Dopo essere stati ignorati per mesi, grazie alla nostra mobilitazione, finalmente siamo riusciti ad aprire un dialogo con il ministero. A questo punto aspetteremo che il Ministro ci dia al più presto un riscontro concreto rispetto alle questioni poste – concludono Roberta Turi e Gian Vincenzo Benito Petrassi, segretari nazionali NIdiL CGIL e UILTemp – se non avremo notizie non ci fermeremo e continueremo a chiedere il riconoscimento delle esperienze e delle professionalità di queste lavoratrici e di questi lavoratori, anche con altre forme di mobilitazione.”

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