16 Settembre 2024

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Modica. Arrestato dai carabinieri un uomo di 61 anni responsabile di atti persecutori nei confronti di due donne.

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Modica. 06.06.2024
La cronaca di tutti i giorni registra, oltre che lo spaccio di stupefacenti, gesti di bullismo tra adolescenti che spesso si trasformano in assassini, femminicidi, movida violenta, ma sempre più spesso atti persecutori, in questo ultimo contesto,
i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della locale compagnia e della stazione di Pozzallo, nei giorni scorsi, hanno tratto in arresto in flagranza di reato, un sessantunenne modicano, divorziato, commerciante, pluripregiudicato, e, tra l’altro, gravato attualmente dal divieto di avvicinamento ad altra persona, in quanto si è reso responsabile di una serie di condotte persecutorie ai danni di due donne, imparentate tra loro. La delicata operazione di PG ha avuto avvio alle prime luci dell’alba, quando, a seguito di una richiesta di intervento pervenuta alla centrale operativa della compagnia CC di Modica, una cinquantaquattrenne residente nella città di Pozzallo, ma originaria del Sudamerica, si è resa conto, dopo aver sentito un boato, che la sua autovettura, in sosta a pochi metri di distanza dal luogo in cui era domiciliata provvisoriamente, era completamente avvolta dalle fiamme. L’intervento tempestivo della pattuglia dei carabinieri della locale stazione ha scongiurato che le fiamme potessero espandersi e coinvolgere le abitazioni che insistono in quella zona, poiché domate anche con l’utilizzo dell’estintore in dotazione all’auto di servizio. Negli stessi frangenti in cui si provvedeva a mettere in sicurezza l’area, la pattuglia di pronto intervento dell’aliquota radiomobile veniva a conoscenza, a seguito della visione del sistema di videosorveglianza comunale della città di Pozzallo che documentava il passaggio di una particolare autovettura, del fatto che l’autore dell’atto intimidatorio potesse essere un cittadino della Contea. Accertato ciò, i militari immediatamente si recavano presso la sua abitazione, dove ne accertavano l’assenza. Pertanto si sono fermati intorno all’abitato per pochi minuti, sufficienti a riscontrare il rientro presso il proprio domicilio della persona sospettata. Cristallizzata la posizione dell’uomo, i militari hanno iniziato a ricostruire la dinamica dell’episodio delittuoso avvenuto nella notte, a cui hanno legato anche quello del 27 maggio u.s. data in cui era stato appiccato l’incendio alla porta d’ingresso dell’abitazione della stessa persona destinataria degli atti vessatori. Percepito l’elevato pericolo per l’incolumità delle persone coinvolte nella vicenda, gli operanti, oltre a porre in essere tutte le misure idonee a garantirne la sicurezza, provvedevano ad acquisire tutti gli elementi necessari al fine di ricostruire le angherie e le intimidazioni che le donne hanno dovuto subire nel corso dei mesi scorsi e che hanno raggiunto il culmine con l’episodio ultimo del 30 maggio. La causa scatenante di questi comportamenti vessatori nei confronti della cinquantaquattrenne, è stata il tentativo dell’uomo di instaurare una relazione morbosa con la nipote, una giovane di 25 anni, anch’essa di origine sudamericana che, nel novembre scorso, aveva già denunciato l’uomo per la stessa tipologia di reato e per cui ne era conseguito un divieto di avvicinamento, mai rispettato, tanto che la continua pressione ed il timore di subire ulteriori ripercussioni hanno fatto sì che la giovane rimettesse la sua querela nel marzo di quest’anno. Nonostante questo passo indietro della ragazza, frutto evidente della pressione psicologica dell’uomo, gli atti intimidatori non sono mai terminati ma sono diventati routinari, infatti l’uomo ha iniziato ad attendere la giovane presso il luogo di lavoro e presso la sua abitazione, nel tentativo di invitarla a trascorrere del tempo insieme. L’intromissione della zia, vista la palese alterazione delle abitudini di vita della nipote, che ha iniziato a non uscire più di casa per timore di incontrare l’uomo, hanno fatto sì che l’ulteriore vittima della volontà prevaricatrice dello stalker divenisse lei stessa. Così sono iniziati gli episodi di danneggiamento nei suoi riguardi, a partire dall’imbrattamento della facciata della sua abitazione, avvenuto nel mese di gennaio, del successivo incendio della parte antistante l’abitazione, avvenuto la sera del 27 maggio, fino a giungere all’episodio di giovedì scorso relativo al danneggiamento, sempre a mezzo incendio, della sua autovettura. Ricostruite le reiterate condotte messe in atto dall’uomo nei confronti delle due donne, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’interessato è stato posto agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Il fenomeno della violenza ai danni delle donne, divenuto, come riferito tristemente notizia all’ordine del giorno, rappresentando un’emergenza di carattere nazionale, richiede una massiccia presenza delle varie articolazioni dell’arma sul territorio, al fine di cogliere qualsivoglia tipologia di intimidazione, attuata sia nella quotidianità che a mezzo di strumenti virtuali, al fine di poter agire con le tempistiche adatte e tali da consentire la tutela dell’incolumità delle vittime, come in questo caso è accaduto ad opera dei militari dell’arma di Modica.

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