Modica. 07.07.2024
Il lovale commissariato di P.S. lo scorso fine settimana ha dato esecuzione a due distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa su motivata richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo ibleo.
Si tratta di due importanti operazioni di polizia giudiziaria poste in essere in brevissimo tempo e che hanno consentito di impedire il reiterarsi di gravi reati da parte di alcuni soggetti.
Nel primo caso è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un uomo 70 anni residente a Modica.
L’uomo, già gravato dal divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico, ad una signora che lo aveva denunciato per atti persecutori, era stato tratto in arresto in flagranza di reato proprio il giorno prima della più grave misura adottata nei suoi confronti, in quanto aveva seguito e tamponato con l’auto, intenzionalmente, la vettura della persona offesa, per poi insultarla e minacciarla.
La donna, sebbene in stato di forte agitazione, contattava il numero di emergenza 112 ed in pochi istanti giungeva la volante che traeva in arresto il reo, conducendolo nel carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La Procura della Repubblica di Ragusa, a fronte di una simile violenta condotta, richiedeva ed otteneva subito l’aggravamento della originaria misura cautelare che veniva sostituita con quella degli arresti domiciliari.
Sempre nella medesima giornata i poliziotti del commissariato davano esecuzione ad altra misura cautelare impositiva degli arresti domiciliari a carico di un cinquantacinquenne accusato di turbativa d’asta ed estorsione.
Nello specifico, l’uomo era soggetto esecutato atteso che, per problemi economici, aveva perso il diritto di proprietà della sua casa di residenza che continuava ad occupare nonostante fosse stata messa all’asta.
Al fine di impedire l’aggiudicazione fissata proprio per venerdì 28 giugno, l’esecutato minacciava gravemente una coppia di coniugi interessata all’acquisto, sia di ritorsioni fisiche e materiali sia di danneggiamento dell’immobile.
Le gravi condotte attuate dall’uomo sono state tempestivamente rapportate all’Autorità Giudiziaria che ha emesso la misura cautelare prima dell’aggiudicazione del bene, ripristinando così il regolare andamento dell’asta pubblica.
All’esecutato, con precedenti di polizia per mancata esecuzione di provvedimenti giudiziari, venivano imposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico in altra abitazione.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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