Monterosso Almo. Con l’arrivo dei Re Magi ha chiuso i battenti la 33esima edizione del presepe vivente
L’ARRIVO DEI RE MAGI ACCOMPAGNATI DAI DIGNITARI HA CHIUSO LE CINQUE GIORNATE DEL PRESEPE VIVENTE DI MONTEROSSO ALMO MAI COME QUEST’ANNO COSI’ ACCURATO NELLA RICOSTRUZIONE STORICA DELLE VARIE SCENE
MONTEROSSO ALMO (RG) – Migliaia di presenze, nell’ordine di dodicimila visitatori in cinque giornate, hanno caratterizzato la trentatreesima edizione del presepe vivente di Monterosso Almo che ha chiuso sabato sera i battenti con l’ennesimo pienone. Sono arrivati turisti provenienti da ogni parte della Sicilia e anche dalla Calabria. Un successo in linea con la tradizione per una rappresentazione che ha dimostrato, ancora una volta, di esprimere il cuore dell’antica Monterosso Almo, una cittadina montana degli Iblei che, ricca di cultura e di storia, ha trasmesso queste speciali sensazioni a tutti coloro che hanno voluto conoscere da vicino i vicoli suggestivi del quartiere Matrice, il centro storico di Monterosso tornato a rivivere per l’ennesima volta dimostrando le proprie caratteristiche attrattive, capace di mettere in campo sino in fondo l’essenza dell’area iblea. La perfetta organizzazione curata dall’associazione “Amici del presepe”, che cura l’allestimento dell’intera area presepiale, ha agevolato al massimo la presenza degli ospiti, molti dei quali arrivati con dei pullman. “Diciamo che questa edizione – dice Paolo Tavano, presidente dell’associazione – ci ha consentito di esprimere appieno le potenzialità della nostra rappresentazione vivente. Siamo riusciti a stupire tutti coloro che sono venuti a trovarci i quali non avrebbero mai immaginato che la ricostruzione storica potesse essere così accurata. Devo ringraziare, in proposito, tutti i nostri figuranti, giovani e meno giovani, che ci hanno dato una mano nel recuperare numerosi oggetti della tradizione serviti ad arredare i vari ambienti allestiti. Tutto ha funzionato nel modo migliore. Nelle cinque date della rappresentazione, c’è stata una perfetta presenza scenica dei nostri figuranti che hanno dato il massimo per intrattenere coloro che hanno voluto conoscere da vicino l’anima di questo presepe vivente”. Dalla fucina del fabbro ferraio alla preparazione del pane, dalla “putia ro vino” in cui gli avventori hanno deliziato i presenti con le tradizionali nenie siciliane all’artigiano che riparava le sedie realizzate con le fascine, al “cunzatore” di scope: tutti sono stati applauditi. Per non parlare della casa dei contadini, con la cosiddetta “naca ro vientu”, cioè l’antica culla in cui venivano allevati i pargoli. In più, sabato sera, il suggestivo e caratteristico arrivo dei Re Magi accompagnati da una corte dei dignitari proprio nel giorno dell’Epifania ha rappresentato la classica ciliegina sulla torta. Adesso l’associazione si può preparare per la prossima stagione quando sarà celebrata l’edizione dei 34 anni di attività. Un’altra ricorrenza speciale per il presepe vivente di Monterosso.