Site icon ITALREPORT

Movimento 5 Stelle Acate, “L’ipocrisia di Franco Raffo”. Riceviamo e pubblichiamo.

Redazione Due, Acate (Rg), 14 settembre 2015.- “Se ci fosse un concorso per premiare l’impegno e lo spirito ambientalista dei sindaci, Raffo arriverebbe sicuramente secondo…dopo l’ultimo. Se invece si potesse assegnare l’oscar all’ipocrisia lui li vincerebbe tutti. Apprendiamo da una conferenza stampa, organizzata insieme alla giunta, che per l’amministrazione è diventato urgente e prioritario affrontare il problema dell’alta presenza di patologie tumorali nel territorio acatese. Un tema serissimo che il sindaco, temiamo, usi solamente per introdurre il vero motivo di questa sua ritrovata sensibilità: la privatizzazione del depuratore. Si, avete capito bene: Raffo vuole affidare la gestione del depuratore comunale ad un consorzio di privati. Per giustificare questa scelta ha bisogno di un alibi, così da buon avvoltoio si lancia senza alcun ritegno nella meschina e miserabile speculazione di un dramma: la morte di tanti, troppi, malati di cancro. In 2 anni il sindaco non si è mai interessato della salute dei cittadini.

Per l’esattezza lui ha:

 

Qualche giorno fa c’è stata una riunione in cui il sindaco e il Capo dell’ufficio tecnico Sidoti ci hanno esposto un progetto (in project financing) presentato da uno studio privato di Vittoria per la gestione del depuratore. Abbiamo subito sollevato dubbi e perplessità e richiesto tutti i documenti per capire bene la vicenda. Il rischio che noi temiamo è quello di incatenare i cittadini a delle tariffe che il privato potrebbe aumentare a dismisura, come succede in altre realtà dove ad esempio è stato privatizzato il servizio idrico. Per ripagare il costo dell’investimento infatti si prevedono tariffe immediatamente raddoppiate e suscettibili di ulteriori aumenti nell’arco del periodo di affidamento che ricordiamo sarebbe di 20 anni! L’importo totale del progetto è di 1 milione e 450 mila euro, anche se la somma effettiva per adeguare e ampliare il depuratore è di “soli” 600 mila euro, le altre somme servirebbero per spese varie, tra cui un bel 2% (cioè quasi 30 mila euro) per il Responsabile unico, ruolo che spetterebbe al Capo dell’ufficio tecnico: Carmelo Sidoti. Ora, visto che il sindaco per acquistare l’Istituto Sacro Cuore voleva accendere un mutuo che, complessivamente, sarebbe costato quasi un milione di euro, perché non propone un mutuo per il problema, sicuramente più delicato, del depuratore evitando l’intrusione dei privati? Inoltre, dal momento che sindaco e assessori allora si impegnavano solennemente a rinunciare alle loro indennità (circa 105.000 euro l’anno) per contribuire ad acquistare l’immobile, perché non fanno lo stesso per i lavori del depuratore? Il nostro timore è che si prediligano gli affari personali al bene della collettività, e che il sindaco stia usando il tema così delicato della mortalità tumorale solamente per sponsorizzare un progetto che ha l’unico scopo di smaltire le responsabilità penali che pendono sula sua testa derivanti dal sequestro del depuratore”. (Nella foto il consigliere comunale del M5S Acate, Giovanni Occhipinti)

 

 

Exit mobile version