Dopo l’ultima interrogazione dell’europarlamentare siciliano, la Commissione Europea risponde per la prima volta con l’intenzione di un interessamento diretto alla questione Muos
Bruxelles 8 Ottobre 2014 – “La Commissione Europea si interesserà direttamente per la prima volta della questione Muos, anziché rimandare eventuali interventi di indagine alle competenze locali, come avvenuto sin ora”.
La rilevante novità è stata comunicata in queste ore all’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao capo delegazione del Movimento 5 Stelle a Bruxelles, il quale a suon di atti ed interrogazioni alla Commissione Europea, ha più volte in questi primi mesi di legislatura portato all’attenzione degli organi internazionali le questioni ambientali siciliane tra cui quella della sughereta di Niscemi.
“Si tratta della prima significativa vittoria del trasversale fronte No Muos – spiega Corrao – che in Sicilia da anni conduce una incessante battaglia contro i rischi di natura ambientale derivanti dalla istallazione della base americana all’interno della riserva naturale Sughereta di Niscemi a pochi passi dal centro cittadino. Ho sposato la causa dapprima come privato cittadino, consapevole della tracotanza che si sta perpetrando nei confronti degli abitanti di una intera regione italiana, poi da componente del gruppo parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana ed oggi da parlamentare europeo ho più volte incalzato Bruxelles su vari aspetti della vicenda. Ho chiesto alla Commissione Europea se fosse al corrente del fatto che una delle falde acquifere che rifornisce il comprensorio niscemese, quella di contrada Polo, adiacente alla base USA, sottoposta ad analisi, sia risultata essere piena di idrocarburi pesanti (C12-C40) con valori oscillanti tra i 25,1 e 495,5 mg/kg, ben oltre i limiti di legge. Tutte scoperte effettuate dagli attivisti del fronte No Muos. Inoltre, un comunicato ufficiale della base di Sigonella nel 2012 ordinava al personale militare di non bere più dai rubinetti per la presenza nell’acqua di inaccettabili livelli di bromato, classificato dall’OMS come possibile cancerogeno per l’uomo”.
Questa la risposta della Commissione Europea alla interrogazione di Ignazio Corrao: “La Commissione non è a conoscenza dei presunti problemi di potabilità dell’acqua nelle vicinanze del Mobile User Objective System (MUOS) a Niscemi (Caltanissetta, Sicilia). La direttiva 98/83/CE obbliga gli Stati membri a garantire che le acque destinate al consumo umano siano conformi ai valori parametrici fissati in detta direttiva. Il livello di bromato corrispondente al valore stabilito dall’orientamento provvisorio dell’OMS è di 10 μg/l. In caso di inosservanza dei valori parametrici, gli Stati membri devono adottare provvedimenti correttivi per ripristinare la qualità dell’acqua. La Commissione contatterà le autorità italiane per chiedere chiarimenti al riguardo”.