RAGUSA – Torna l’ora della ri-creazione al gusto musicale del caffè, ovvero torna, anche per il nuovo anno di attività del caffè letterario “Le Fate” di Ragusa, la rassegna “Caféine mon amour” con la direzione artistica di Carlo Muratori. Prosegue così l’intento di promozione di iniziative culturali di grande rilievo attraverso l’identificazione di un’attività che il caffè letterario “Le Fate”, guidato da Alina Catrinoiu, ha avviato ormai da tempo.
Un luogo in cui cultura letteraria e cultura artistica si incontrano magistralmente. Con la nuova edizione della rassegna musicale, “Le Fate” si conferma ancora con maggiore attrattività quale alternativa alle spersonalizzanti realtà virtuali e come luogo di incontro e di ascolto di artisti dall’indubbia valenza culturale. Un luogo che è un’atmosfera, una sensazione e sicuramente un posto dell’anima.
L’affascinante viaggio attraverso le più significative e rilevanti realtà musicali siciliane inizierà il prossimo 13 novembre con “Fimmini d’u sud” di Francesca Prestia, un’iniziativa musico-culturale dedicata alla storia ed alle tradizioni della terra e della Calabria e del Sud Italia. Si proseguirà a dicembre sino ad aprile con un appuntamento al mese con la presenza di artisti del calibro di Carlo Muratori, che tra l’altro presenterà proprio a Ragusa il suo ultimo disco in uscita a giorni, dei Seiottavi, dei Talèh, dei Varianova e dei Pupi di Surfaro con il loro nuovo spettacolo.
“Già la scorsa edizione abbiamo dimostrato che era finito il tempo di classificare la musica per generi musicali e per questo abbiamo proposto una serie di artisti che con la loro musica popolare, folk, etno, d’autore, ci hanno permesso di ascoltare note mescolate tra loro, ricche di commistioni, frutto di ricerca – spiega il noto cantautore siciliano Carlo Muratori, direttore artistico di Caféine mon amour – Una sfida che il pubblico ha compreso e capito fino in fondo e che adesso proponiamo sempre offrendo un’ottica di crescita culturale per ciascuno degli appuntamenti che proponiamo in rassegna, continuando ad offrire un’esperienza musicale autentica, seguendo, come dicevamo lo scorso anno, un ritorno all’antico ruolo sciamanico e terapeutico della musica, senza intermediazioni ma attraverso il confronto diretto con gli artisti e con i loro strumenti”.