Napoli – Un’operazione congiunta dei Carabinieri del NAS, coordinata dalla Procura di Napoli, ha smantellato un sistema di corruzione e truffa che coinvolgeva il settore funebre e sanitario nelle province di Napoli e Salerno. Circa 300 militari hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari emessa dal GIP di Napoli, arrestando 67 persone, tra cui medici, impiegati dell’ASL Napoli 1 Centro, impiegati comunali e imprenditori di pompe funebri.
L’inchiesta ha rivelato un vero e proprio “tariffario” per i servizi legati ai defunti: 50 euro per un certificato di morte naturale e 70 euro per un test del DNA in caso di cremazione. I reati contestati includono associazione a delinquere, falso ideologico e materiale, corruzione e truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale.
Tra i destinatari delle misure cautelari figurano 5 dirigenti medici, accusati di intascare tangenti dalle imprese funebri, e numerosi impiegati dell’ASL Napoli 1 Centro, oltre a impiegati comunali dell’ufficio di stato civile e una trentina di imprenditori delle pompe funebri, due dei quali deceduti nel corso delle indagini, insieme a diversi intermediari.
Le indagini, durate due anni e documentate anche con riprese video, hanno portato alla luce circa 300 episodi di corruzione. Nel corso delle perquisizioni, i militari del NAS hanno sequestrato decine di kit per l’esame del DNA dell’ASL Napoli 1 Centro, denaro contante e oltre 30.000 euro, come disposto dal decreto del GIP.
Il distretto sanitario coinvolto è quello della zona del Chiatamone, a Napoli, già noto per episodi di falsi invalidi. Le indagini hanno inoltre evidenziato numerosi casi di assenteismo tra il personale sanitario e l’emissione, dietro compenso, di certificati per il pass disabili.
La conferenza stampa di presentazione dell’operazione ha visto la partecipazione del Procuratore di Napoli Nicola Gratteri, del Procuratore aggiunto Sergio Amato, del comandante del NAS di Napoli Alessandro Cisternino, del comandante generale Raffaele Covetti e del comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, generale Biagio Storniolo.