Noto, a Volalibro si è parlato di terrorismo islamico e fondamentalismo
Noto (Siracusa), 26 novembre 2014 – “Crescete con una mentalità nuova. Rispettate l’ordinamento, quello scolastico nel vostro caso. Legalità è anche questo: alzarsi in orario, andare a scuola, rispettare i docenti, fare i compiti. Perché chi sta sotto la legge è sempre libero”. Con questo invito, che ha il sapore di un augurio, questa mattina, il capo della Digos, Vincenzo Frontera, ha concluso il suo incontro con i giovani di Volalibro ai quali ha parlato di “Terrorismo islamico e fondamentalismo”. Da Al Qaeda all’Isis, passando attraverso l’attentato alle torri gemelle, Vincenzo Frontera ha spiegato ai ragazzi la storia del terrorismo islamico e dell’integralismo in particolar modo, concludendo con un appello a mettere da parte la diffidenza nei confronti degli immigrati che arrivano sulle nostre coste: “Non sarà il razzismo a salvaguardarvi – ha precisato il capo della Digos – perché i disperati che arrivano qui a bordo dei barconi non sono terroristi ma persone che fuggono alla fame e alle guerre dei loro Paesi. Ricordate – ha concluso – che i terroristi veri sanno come infiltrarsi e di certo non a bordo di imbarcazioni simili”. Ma quella odierna è anche stata la giornata dell’incontro con Piergiorgio Odifreddi, preceduto dal laboratorio di giornalismo, a cura di Andrea Lodato, sull’elaborazione dell’intervista al matematico, logico e saggista. “Le prospettive…dell’arte” il titolo dell’appuntamento con Piergiorgio Odifreddi che, per quasi due ore, ha incantato i giovani di Volalibro spaziando dalla matematica all’arte, dalla geometria alla scrittura con ampio spazio anche all’attualità. Il matematico è partito dal concetto di razionalità “una qualità – ha spiegato – non praticata costantemente e spesso denigrata. Una qualità – ha aggiunto – fondamentale nella matematica dove però conta molto anche l’intuizione, per cui è sbagliato dire che nella matematica non c’è creatività”. Dopodiché Piergiorgio Odifreddi è passato a parlare della cultura televisiva che, con le sue pause pubblicitarie sempre più invadenti, ha fatto perdere l’abitudine di seguire un film per due ore di seguito. “E questo ha accorciato radicalmente i tempi di concentrazione”. Spazio ancora alla pubblicità “che ha portato a un modo di comunicare diverso: non conta più il contenuto ma agganciare l’attenzione. E mi viene per esempio in mente la pubblicità di un’automobile in cui invece si vede una bella signorina. Il problema si crea però quando la pubblicità arriva in politica, facendo in modo che non conti più il contenuto bensì l’immagine che poi è quello che accade più spesso e da più parti”. Oltre a quello di giornalismo, tanti sono stati i laboratori anche stamattina: da “Storie di carta e cartone” con Barbara Pavano a “Giufà” con Vincenzo Spadaro e Antonella Tavera, per citarne alcuni. Domani attesi due prestigiosi ospiti come Lorenzo Del Boca il quale presenterà il libro “Il mistero del cavaliere” e lo psichiatra Paolo Crepet il quale incontrerà i giovani sul “Imparare a essere felici”.