Obbligo del Pos per i professionisti assolto solo da un consulente del lavoro su 10: «E’ inutile e costoso»
Roma, 23 maggio 2015 – A quasi un anno dall’obbligo sancito dalla legge, solo un consulente del lavoro su 10 ha di fatto installato un Pos nel proprio studio. E fra chi l’ha fatto, più della metà lo ha utilizzato per non più di una quindicina di transazioni tramite bancomat o carte di credito. «Ciò dimostra che il Pos per gli studi professionali, soprattutto di medie e piccole dimensioni, è uno strumento inutile che rappresenta solo un costo», afferma Francesco Longobardi, presidente nazionale dell’Ancl, il sindacato unitario dei consulenti del lavoro.
Questo è quanto emerge dall’indagine che l’Ancl ha condotto ad aprile fra i propri iscritti attraverso il proprio Centro studi, e che è stata presentata ieri al Consiglio nazionale del sindacato. Fra i 7mila iscritti all’associazione, hanno risposto al sondaggio in 1670, un campione più che rappresentativo della categoria. Com’è noto, dal 30 giugno 2014 le legge impone a esercenti e professionisti l’obbligo,in caso di richiesta del cliente, di accettare pagamenti via bancomat o carta di credito per importi superiori a 30 euro, ma non prevede sanzioni. L’indagine dell’Ancl (sei domande a scelta multipla e una a risposta aperta) aveva l’obiettivo di verificare se e come la categoria si fosse adeguata alla normativa e cosa ne pensasse. Anche se i consulenti del lavoro sono perfettamente a conoscenza dell’obbligo di legge, solo il 10% ha scelto di dotarsi di un Pos, affrontando i costi di gestione con la banca sia per la dotazione della strumentazione che per le transazioni economiche: i canoni mensili, riportano gli iscritti, variano da 6 a 36 euro mentre la percentuale su ogni operazione da 0,60 a 2,50%. L’indagine rileva anche come il territorio non risulta adeguatamente coperto da specifiche convenzioni banche-professionisti: solo il 12,86 % dei partecipanti all’indagine afferma infatti di conoscere opportunità di questo tipo. Ma è il numero delle transazioni effettuate nell’arco dell’anno che dà il parametro dello scarsissimo utilizzo del Pos negli studi dei consulenti del lavoro: di quel 10% che lo ha installato, il 3,4% ha effettuato al massimo 15 transazioni, lo 0,64% da 15 a 50 e solo l’1,29% oltre 50. Vi sono, quindi, consulenti del lavoro che pur avendo deciso di adeguarsi alla legge, di fatto non lo usano perché gli accordi con i clienti, tipicamente le aziende, sono principalmente regolati con bonifici.
«Questa indagine è l’occasione per ribadire che il sistema delineato dal ddl è sproporzionato rispetto alle esigenze di tracciabilità dei pagamenti, che possono essere soddisfatte tramite gli altri sistemi abitualmente usati dai professionisti (bonifici, assegni non trasferibili, etc.)», commenta Longobardi, che conclude: «Se, come ipotizzato poco tempo fa, la legge venisse integrata con delle sanzioni, la necessaria diffusione del Pos negli studi professionali, proprio per evitare le sanzioni, si tradurrebbe in un vantaggio economico solo per le banche e in un danno per le aziende sulle quali verrebbero scaricati i costi aggiuntivi che i professionisti devono sostenere».
SONDAGGIO SULL’USO DEGLI STRUMENTI DI PAGAMENTO ELETTRONICO
partecipanti: 1670 consulenti del lavoro iscritti all’Ancl, sindacato di categoria
1. Sei a conoscenza dell’adempimento obbligatorio introdotto dalla L. n. 15/2014 dal 30 giugno 2014?
Sì: 99,04%
No: 0,96%
2. Hai ottemperato all’obbligo di legge sopra richiamato?
Sì: 9,97%
No: 89,71%
Nessuna risposta: 0,32%
3. Hai sostenuto costi con la tua banca per la dotazione della strumentazione Pos?
Sì: 9,32%
No: 70,10%
Nessuna risposta: 20,58%
4. Hai sostenuto costi con la tua banca per la per le transazioni economiche?
Sì: 9,65%
No: 70,10%
Nessuna risposta: 20,26%
5. Esiste una convenzione con le banche nel tuo territorio per superare i costi di dotazione del Pos e sulle transazioni economiche?
Sì: 12,86%
No: 72,03%%
Nessuna risposta: 15,11%
6. Dal momento della dotazione della strumentazione Pos nel tuo studio, quante transazioni sono state effettuate in misurazione annuale?
Nessuna: 63,34%
Da 0 a 15: 3,54%
Da 15 a 50: 0,64%
Oltre 50: 1,29%
Nessuna risposta: 31,19%