In occasione del Giorno della Memoria l’Associazione Culturale Carmen Zanti vi invita all’incontro con CARLO SALETTI – Parole e immagini da Auschwitz – CAVRIAGO (RE) martedì 23 gennaio ore 21, Circolo Kessel – Via Guardanavona 11 – Conduce Pierluigi Senatore
Carlo Saletti svolge attività di ricerca in campo storico ed è regista teatrale. Tra le sue ultime pubblicazioni, L’Ossario di Custoza. Guida storico-turistica (2013) e Il giorno della gran battaglia (2016). Dal suo libro La voce dei sommersi, edito da Marsilio, il regista ungherese László Nemes ha tratto Il figlio di Saul, che ha ottenuto nel 2016 l’Oscar come miglior film straniero. E’ autore anche, insieme allo studioso Frediano Sessi, di una fondamentale guida ad Auschwitz.
Libri:
Guida alla visita dell’ex campo di concentramento e del sito memoriale (Marsilio)
Ogni anno, dall’Italia, migliaia di visitatori raggiungono il lager di Auschwitz; per lo più gruppi di studenti e di insegnanti, ma anche famiglie e singole persone. Dal 1959 il loro numero cresce continuamente, nonostante sia trascorso ormai più di mezzo secolo dalla sua liberazione. Chi si reca a Oświęcim (Polonia), visita il lager di Auschwitz, che ha sede nel campo base, e poi raggiunge Birkenau, il campo poco distante, spesso non riesce a capire come funzionava questo immenso centro di sterminio e di afflizione. Intorno a questo luogo memoriale immerso in un grande e profondo silenzio che lascia esterrefatti, la vita scorre e la città come i suoi abitanti cercano di mostrarsi per quello che sono oggi, senza riuscire a risolvere (ma si potrà mai?) il conflitto tra il presente e un passato che non passa. Per capire occorre arrivare a Oświęcim preparati e informati, ma poi, sul luogo che tra il 1940 e il 1945 vide morire più di un milione di ebrei e fu il lager del martirio di un’Europa soggiogata dalla scure nazista, gli occhi guardano ciò che rimane senza troppo comprendere. Auschwitz è una guida ricca di informazioni, fotografie e mappe, di suggerimenti puntuali per aiutare il visitatore a entrare in ciò che resta oggi di questo terribile passato, un utile strumento per cominciare a ricostruire la storia del complesso concentrazionario e a rivivere con l’immaginazione i frammenti di vita quotidiana di molti dei deportati ebrei e non che vissero in questo luogo i loro ultimi giorni.
La voce dei sommersi (Marsilio)
Manoscritti ritrovati di membri del Sonderkommando di Auschwitz. Il libro che ha ispirato il capolavoro di László Nemes IL FIGLIO DI SAUL, vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes e distribuito in Italia da Teodora Film dal 21 gennaio 2016
Questo libro sfata il mito tragico del silenzio degli innocenti e la convinzione ancor più radicata che i “corvi neri” dei crematori fossero ebrei che avevano deciso di collaborare con i nazisti per distruggere i loro fratelli, rende la parola ai “sommersi”, fa sentire la loro voce di testimoni integrali. Essi hanno scritto con la precisa consapevolezza di essere i soli cronisti che avrebbero potuto rendere conto dell’orrore, là dove l’orrore era assoluto.
Nel corso di alcuni mesi, a volte anni, qualche centinaio di prigionieri ebrei, deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, visse più di ogni altro l’esperienza della prossimità con l’epicentro della catastrofe. Erano i membri del cosiddetto Sonderkommando, la squadra speciale addetta alle operazioni di sterminio degli ebrei nelle camere a gas e al “trattamento” dei cadaveri nei crematori di Birkenau. La maggior parte di questi uomini venne uccisa dalle ss del campo; solo qualche decina riuscì fortunosamente a sopravvivere e a testimoniare dopo la guerra. Segregati tra i segregati, assistettero giorno dopo giorno alla distruzione del proprio popolo. Tra il 20 e il 26 gennaio 1945, ad Auschwitz le ultime ss fecero saltare in aria quanto rimaneva dei crematori e delle camere a gas. Sotto le macerie, tra le ceneri, rimasero nascoste le annotazioni che alcuni membri del Sonderkommando avevano preso durante la prigionia, scritte, a volte, con il proprio sangue. Sepolti nei pressi dei crematori del lager di sterminio di Auschwitz-Birkenau, questi sei manoscritti raccontano l’inferno, il dolore e la morte, ma anche la speranza di vita e l’anelito di rivolta di coloro che erano destinati a scomparire nel nulla perché ebrei o zingari o politici antinazisti. Per la prima volta la voce del testimone porta il lettore nei sotterranei dei crematori, nelle celle della morte, tra i cristalli dello Ziklon B, il veleno tremendo che veniva usato nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau.