(foto di Repubblica Palermo)

Da qualche giorno assistiamo ad una polemica innescata dall’apporto dato da Cuffaro e Miccichè al candidato Sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli candidato cinque anni fa dal PD e dalle altre liste della sinistra ma che stavolta ha ottenuto l’appoggio di gran parte del centro destra.
Nei prossimi giorni addirittura arriverà a Palermo l’ex Cavaliere Silvio Berlusconi per dare la benedizione personale all’operazione che a più è denotata come “eccessivamente trasformistica” tant’è che altre forze del centro destra: Diventerà Bellissima, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini ne hanno preso le distanze.
La polemica principale riguarda il ruolo che ha avuto l’ex Presidente della Regione Totò Cuffaro nella creazione della nuova coalizione pro Ferrandelli Sindaco.
Alcuni giornali hanno riportato la notizia che quando la situazione stava precipitando perché Ferrandelli poneva problemi sui simboli ufficiali “a mezzanotte e tre Cuffaro andava da Miccichè”. Ma era vera questa notizia? In ogni caso l’indomani di questo presunto incontro tutto si aggiustava, Ferrandelli non poneva veti sulla presentazione dei simboli ufficiali e così si riconciliava con Gianfranco Miccichè ed i suoi di Forza Italia.
E così il merito di questo accomodamento era attribuito all’ex Governatore Cuffaro “per l’opera di alta mediazione operata”. Dopodichè abbiamo letto degli attacchi di Leoluca Orlando che accusava il suo antagonista Fabrizio Ferrandelli di essere manovrato da personaggi mafiosi.
Secondo il mio modesto parere e la mia visione c’è in corso sia da parte del Sindaco Orlando ma anche da parte di Ferrandelli e di altri candidati un’esasperazione delle cose.
Per ciò che concerne la condanna e la detenzione di Totò Cuffaro ho scritto più note che si ritrovano su:
La Voce di New York, ItalReport, Meridionews (ex linksicilia). E qui di seguito si riportano gli ultimi due link:

“Totò Cuffaro trattato peggio di Renato Vallanzasca”

Egregio presidente Crocetta, lasci perdere Cuffaro e pensi ai danni che ha fatto alla Sicilia


Cuffaro, oggi, è privato dei diritti politici ma nessuno gli può togliere la possibilità di esprimere le proprie idee. Ferrandelli si fa condizionare? Sarà il popolo palermitano a giudicarlo l’11 giugno.
Leoluca Orlando ha fatto bene il Sindaco in questi 5 anni? Per me e per i più, sicuramente sì!
Sono certo che il consenso gli arriverà non per le polemiche con Ferrandelli, Miccichè e Cuffaro ma da come ha operato e da ciò che la Comunità si aspetta dalla sua nuova gestione per i prossimi cinque anni.
E l’intruso? Una voce fuori dal coro è arrivata in mezzo alla polemica palermitana: Rosario Crocetta allettato dalle parole magiche di antimafia si è presentato all’appello affermando: ” Vengo anch’io e mi ricandido”. Ma do vai?
Caro Governatore Lei stesso sa bene che circa 5 anni fa la sua coalizione dell’epoca raggiunse il 30% e che tutti i suoi ex sostenitori stanno facendo il “mea culpa” per la lacrime e sangue che i suoi governi hanno fatto versare alla Sicilia, ai siciliani e ai tanti dipendenti di Enti Regionali e dei Comuni che sono in attesa di retribuzioni arretrate e in attesa di occupazione. Se ripassasse il suo egoistico sogno di ricandidatura altro che 30% di voti, forse il centro sinistra arriverebbe si e no al 10%.
Caro Crocetta faccia a se stesso una domanda: “chi è colui che fa rimpiangere ai siciliani la gestione di Totò Cuffaro?”
Basta con l’antimafia di facciata in politica che è oggetto anche del dibattito in seno alla Commissione Parlamentare Antimafia della Nazione. I cittadini si aspettano fatti concreti per lo sviluppo e per l’occupazione e non tagli su tagli come si sono verificati, purtroppo, con le ultime gestioni governative.
Bene stanno facendo i politici del PD e del centro sinistra a prendere le distanze da questo Governatore per ricercare una figura rappresentativa che dia fiducia al popolo siciliano.
Carmelo Raffa

Di Carmelo Raffa

Nato a Tortorici (ME) il 18 gennaio 1952 si è occupato fin da ragazzo di sindacato, attività sociale e politica. All’età di 15 anni collaborava, infatti, con suo zio che era Segretario Zonale dei Nebrodi della Cisl e partecipava alle proteste dei contadini col microfono in mano per infastidire i proprietari terrieri. All’epoca i salari erano scarsi e c’era una forte discriminazione delle donne.All’età di 20 anni, nel luglio 1972, veniva assunto alla Cassa Centrale di Risparmio e si iscriveva alla FABI dove all'inizio del 1973 veniva eletto a far parte del Direttivo Provinciale di Palermo e nel 1978 ne diventava il Segretario Amministrativo.Negli anni ’80 è stato chiamato a ricoprire la carica di Segretario Coordinatore Regionale assumendo anche la guida del Sindacato di Palermo e nel 1997 è stato inserito dalla Segreteria Nazionale, per 4 anni nel Comitato di Redazione della Voce dei Bancari.Nel 1991 è stato eletto a far parte del Comitato Direttivo Centrale. Nel settembre 1997, dopo la fusione imposta dai poteri forti del Governo e della Banca d’Italia, è stato chiamato a coordinare l’attività sindacale FABI del Banco di Sicilia (polo creditizio siciliano). Nel 2000, in seguito all’acquisizione del Banco da parte della Banca di Roma di Geronzi e dopo le battaglie condotte per evitarne l’incorporazione, Raffa è diventato il Coordinatore Aggiunto della FABI-Gruppo Capitalia, incarico che ha mantenuto fino alla successiva operazione di inglobamento in Unicredit avvenuta nel 2007. In Unicredit Group ricopre l'incarico di Coordinatore Nazionale Vicario.In rappresentanza della FABI ha fatto parte del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro dal 1986 al1991, e per due mandati e fino al 2007, del Consiglio di Amministrazione dell’IRCAC.Dall'anno scorso Carmelo Raffa, ha collaborato assiduamente con la testata giornalistica on line LinkSicilia.it e ciò dopo aver fornito proprie note a: mov139.it - striscialaprotesta.it - lavocedinewyork.com

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