PALERMO – Nuovo importante passo avanti negli accordi fra la dirigenza e i lavoratori del Teatro Massimo per garantire una proficua attuazione degli obiettivi fissati nel piano di risanamento triennale presentato il mese scorso al Governo: è stato firmato infatti un nuovo accordo con l’intento di salvaguardare il processo produttivo e organizzativo della Fondazione e di proiettare con sicurezza l’attività verso il rilancio futuro. Le OO. SS. si sono impegnate a non proclamare azioni dirette, compresa l’astensione dal lavoro, in occasione di spettacoli o manifestazioni espressamente finanziati da sponsor pubblici e/o privati, spettacoli di beneficenza, tournée nazionali e internazionali e altre manifestazioni di particolare rilevanza che le parti di comune intesa decideranno preventivamente di far rientrare nell’accordo stesso.
“Il protocollo di intesa siglato oggi con le organizzazioni sindacali – evidenziano il sindaco e presidente del Teatro Massimo Leoluca Orlando e il sovrintendente Francesco Giambrone – rappresenta la conferma del valore del Teatro Massimo per la città di Palermo, l’amore e l’attenzione nei confronti di questa importante istituzione culturale, tanto da parte dei lavoratori quanto dei cittadini. Il clima certamente è oggi molto positivo ed è al tempo stesso causa ed effetto di programmi di crescita e di sviluppo per il rilancio nazionale e internazionale del Teatro Massimo”.
“L’idea vera – Maurizio Rosso della SLC-CGIL – è quella di affermare che la Fondazione Teatro Massimo sia un centro di produzione d’eccellenza, che crei sviluppo artistico ed economico e che garantisca ai lavoratori i livelli professionali che meritano. Questo ulteriore passaggio conferma l’indirizzo di competenza ed equilibrio che sempre di più nel merito faranno della Fondazione Teatro Massimo, un’istituzione di caratura internazionale”.
“Siamo sicuri che grazie alla maggiore redditività del teatro – afferma Michele De Luca di FISTEL-CISL – recupereremo presto i soldi ai quali i lavoratori hanno rinunciato con gli accordi necessari per l’avviamento del piano di risanamento triennale. In vista di quest’obiettivo ci siamo impegnati per tre anni a non scioperare per tutti quegli spettacoli a bollino rosso che non possono assolutamente saltare; per noi si tratta di una sorta di fidejussione sociale”.
“Abbiamo aggiunto un altro tassello a progetto di consolidamento e rilancio del Teatro Massimo – aggiunge Paolo Cutolo della FIALS CISAL – . Adesso ci aspettiamo che la Direzione ne faccia un uso proficuo”.
“Questo accordo – sottolinea Giuseppe Tumminia della UILCOM-COM ¬– è il primo passo di un percorso innovativo nel sistema relazionale nel settore lirico sinfonico: la scelta di congelare le azioni di sciopero in presenza di spettacoli “sensibili”, con la partecipazione degli sponsor privati, rappresenta una sostanziale azione di rilancio e tutela nel piano di risanamento, a garanzia dei livelli occupazionali e dell’azione di sviluppo del Teatro Massimo di Palermo. Il modello “Fondazione Teatro Massimo” smentisce quella intelligentia che in tutti questi anni ha “attaccato” a testa bassa il settore artistico negandole la strategicità di un comparto che se correttamente valorizzato può trainare l’economia del paese”.