Pandemia e supporto pedagogico nelle strutture sanitarie.
PUBBLICHIAMO NELL’INTENTO DI DIFFONDERLA, QUESTA RIFLESSIONE DI UNA GIOVANE PEDAGOGISTA NEOLAUREATA CHE TRATTA CON CAPACITA’ E COMPETENZA UN ARGOMENTO DI GRANDE ATTUALITA’.
Vittoria 21/11/2020
Mi chiamo Francesca Macca, sono laureata in Scienze Pedagogiche e Progettazione Educativa, nei miei studi universitari ho approfondito il tema dell’ospedalizzazione in età pediatrica, il quale è spesso fonte di traumi, più o meno evidenti.
In questi mesi mi sono documentata sulle problematiche legate alla pandemia constatando il disagio che vive il malato in ospedale, sia bambino che adulto e il carico sovrumano che stanno reggendo i medici e il personale sanitario e parasanitario.
Questo momento storico, così come ogni momento, può essere vissuto passivamente subendone le conseguenze o attivamente cercando di trasformare il momento di disagio e di sofferenza in opportunità, spronandoci vicendevolmente alla responsabilizzazione delle nostre azioni sollecitando la collettività alla collaborazione, poiché, la pandemia in corso sta disumanizzando l’uomo rendendolo solo e fragile.
In questo preciso momento storico è ancora più necessario un cambiamento strutturale con un approccio interdisciplinare all’interno delle strutture sanitarie.
Bisogna intervenire immediatamente affinché gli ospedali e le strutture sanitarie non siano solamente luoghi dove si cura la malattia, ma bisogna prendersi cura del malato nella sua complessità e non solo, bisogna sostenere il personale sanitario che è stremato da turni pesanti ed estenuanti.
Occorre umanizzare la Medicina, senza nulla togliere al sapere scientifico al fine di garantire e migliorare il benessere umano, il quale in questo momento così delicato è ancora più urgente e necessario. La Pedagogia può interagire con la prassi medica al fine di incontrare il malato, evidenziando l’importanza dell’interdisciplinarietà nella gestione del paziente. La storia di alcuni medici pedagogisti, in particolare, dimostra la produttività di tale intreccio avente ad oggetto un campo di indagine comune, cioè l’uomo con le sue relazioni e suscita l’interesse per una riflessione mediatrice di tecniche e saperi. Il focus del pedagogista è indirizzato a dare risposte educative, positivamente creative al vasto ambito dei bisogni della persona. Difatti, la salute, secondo la classica definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (1946), è uno “stato completo di benessere fisico, mentale, e sociale e non semplicemente assenza di malattia”. La salute non è esclusivamente di interesse medico ma, in quanto bene primario della persona, in una visione olistica, riguarda anche aeree di interesse relazionale e sociale. In ambito sanitario è necessaria un’educazione all’incontro, alla conoscenza e alla relazione con il malato, ampiamente sostenuto già da Ippocrate nel V secolo a.C.
L’evoluzione degli studi relativamente all’intervento pedagogico in ambito sanitario e all’umanizzazione delle cure sono ancora oggetto di dispute e divergenze di pensiero, in quanto da un lato emerge la necessità di un intervento pedagogico e dall’altro si continua a considerarlo come intervento accessorio. Infine, sottolineo e sostengo che la figura del pedagogista all’interno delle strutture sanitarie non è un elemento accessorio in quanto si pone come relazione di aiuto educativa, cioè una relazione che cerca di favorire nell’altro in difficoltà, la valorizzazione delle capacità presenti e potenziali, in modo da incoraggiare una crescita che porti a graduali miglioramenti della qualità della vita. Il pedagogista favorisce le relazionalità, la comunicazione, l’ascolto e guida ad affrontare positivamente e costruttivamente le situazioni di difficoltà.
In tale ottica, è necessario sensibilizzare e sollecitare maggiormente la classe accademica, politica e dirigenziale sull’incontro tra Pedagogia e Medicina, affinché non rimangano solo utopici progetti ma si trasformino in progetti reali e veri.
Il mio desiderio è proporre il cambiamento e poter lavorare in questa direzione, ma è fondamentale l’appoggio di chi mi possa tendere la mano al fine di poter realizzare questo sogno.
Dott.ssa Francesca Macca
Pedagogista