Un ragionamento egoistico, inumano e tornacontistico che porta Persone a rinnegare amici e conoscenti quando questi ultimi cadono in disgrazia.
Ciò accade spesso e recentemente abbiamo avuto il dispiacere di leggerlo su quotidiani importanti nei giorni scorsi.
Tante Persone che prima godevano del privilegio di essere vicini al potente Totò Cuffaro rinnegano se stessi e il proprio passato allo scopo d’ingraziarsi i nuovi padroni delle Istituzioni e apparire al loro cospetto dei verginelli.
Sepolcri imbiancati che studiano quasi quotidianamente come riciclarsi e stare sempre a galla. All’interno del principale partito italiano c’è la corsa ad accusarsi e a rinnegare il passato.
Se poi facciamo la pulce agli accusatori viene fuori che costoro all’epoca cuffariana se non erano comprimari nella gestione del potere si accontentavano di esercitare il consociativismo.
Un appello a queste Persone: “perché non prendete atto che Totò Cuffaro ha pagato un prezzo salatissimo per fare politica? Perché Vi affannate a rinnegare anche l’evidenza che è sotto gli occhi di tutti?”
Cari amici e compagni del PD che governate a Roma come nella Regione Sicilia anziché pensare a Cuffaro e al cuffarismo e coprirvi gli occhi di prosciutto per i danni prodotti dai Governi Crocetta perché non affrontate seriamente i problemi della Sicilia e dei siciliani?
I dati parlano chiaramente: La Sicilia arretra e arretra quotidianamente. Tante saracinesche abbassate, tanti posti di lavoro soppressi, tante persone senza reddito e di converso qualche mosca bianca che trova occupazione.
Alla Gente interessa poco il cuffarismo o l’anticuffarismo e si aspetta risposte concrete al fine di mettere qualcosa in pentola.
Cari democratici e care democratiche che avete ruolo nelle Istituzioni se non riuscirete a dare queste risposte in termini di rilancio della macchina economica in Sicilia avrete una sola certezza: “andare all’opposizione”
Per quanto mi riguarda anche se ho votato e forse voterò per il PD una cosa è certa: “non rinnegherò mai l’amicizia con Totò Cuffaro e con altri amici che prima facevano parte dei primi e ora degli ultimi”.
Alcune delle mie note scritte durante la carcerazione del mio carissimo amico di sempre:
Sotto la copertina del libro di Totò Cuffaro: L’uomo è un mendicante che crede di essere un Re