SCICLI (RG) – “Una battaglia che continua e che non ci vede arretrare di un solo centimetro, nell’interesse della salute dei cittadini. Il territorio del comune di Scicli è, e deve restare, a prevalente vocazione agricola e turistica; ribadiamo dunque il nostro forte “no” alla piattaforma di trattamento e recupero di rifiuti pericolosi, di contrada Cuturi”. Lo dice il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, che ieri, a Palermo, ha partecipato ad un incontro con il presidente della regione Nello Musumeci e con le organizzazioni cittadine che operano su tale vicenda, ovvero il Comitato di Tutela della Salute e del Territorio e la Legambiente locale e siciliana. All’incontro erano anche presenti, il deputato regionale del Pd, Nello Dipasquale e la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Scicli, Concetta Morana.
“Si tratta di una battaglia che come abbiamo già avuto modo di dire – spiega Stefania Campo – non può conoscere colore politico, proprio dal momento che stiamo parlando della salute dei cittadini. Devo dire che Musumeci ci ha ascoltati con grande attenzione ed è stato disponibile al confronto”.
“Il Presidente si è riservato 15 giorni di tempo per pronunciarsi in maniera definitiva sulla questione – aggiunge Concetta Morana – e dunque aspetteremo tale verifica amministrativa sulle procedure portate avanti finora e le valutazioni di carattere politico del governo, successivamente quindi comunicheremo le nostre considerazioni”.
“A Musumeci abbiamo esposto tutti i nostri dubbi – continua Stefania Campo – e anche quelle che a nostro avviso sono le evidenti responsabilità del governo Crocetta, che aveva l’obbligo morale di ricorrere in appello al CGA, contro la sentenza del TAR Catania che diede ragione alla ditta, perché in quella precisa circostanza c’erano i presupposti per verificare la regolarità delle procedure. Questo, purtroppo, non fu fatto. Per quanto ci riguarda continueremo a batterci affinché questo impianto venga allocato in altra area, idonea e destinata a tali scopi; si tratta infatti soprattutto di rifiuti tossici e pericolosi e appare veramente assurdo che possano venire recuperati e smaltiti in un sito che si trova a soli 1800 metri dal centro abitato. Non vorremmo – conclude la portavoce regionale del Movimento 5 Stelle – che gli interessi economici di pochi dovessero prevalere sulla salute di un’intera collettività”.