“Piccole Italie” approda alla camera dei deputati
ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ENRICO BORGHI, LA SOTTOSEGRETARIA BOSCHI: “PICCOLI COMUNI NON SONO COMUNITA’ DI SERIE B. INVESTIAMO SU SCUOLA, IDENTITA’, SERVIZI”
ROMA – È stato presentato stamane alla Camera dei Deputati, in sala Aldo Moro alla presenza tra gli altri dei Sottosegretari Maria Elena Boschi e Luigi Bobba, il volume di Enrico Borghi, edito da Donzelli Piccole Italie La questione territoriale. Le Comunità sono al centro delle sfide non come imbalsamazione del passato ma come sfida per il futuro ha rimarcato Ermete Realacci, che ha scritto anche la prefazione del volume. Realacci ha inquadrato inoltre il tema dei Paesi colpiti dal sisma del 24 agosto all’interno della questione del rilancio dei territori e dei piccoli comuni, affrontato dal libro. “Fa male – ha detto – chi guarda a questi luoghi con occhio languido, chi parla di ‘Appennino dolente’. Il tema non e’ la conservazione nel senso dell’imbalsamare la realta’, ma nel senso di conservarla viva”.
In molti di questi territori, pur in presenza di problemi come lo spopolamento o l’invecchiamento, c’e’ anche la presenza di realta’ assai innovative per esempio nelle energie rinnovabili. Occorre allora incrociare questi punti di forza con l’innovazione”. In tal senso e’ “fondamentale” l’approvazione della legge sui piccoli comuni approvata all’unanimita’ dalla Camera lo scorso settembre e ferma in Senato. Facciamo una pressione costante sul governo – ha detto ancora – perche’ si superino i giochi burocratici per impediscono l’approvazione della legge in Senato”. “Da come ricostruiremo l’area del cratere – ha aggiunto – dimostreremo di aver capito come va il mondo: serve piu’ la banda larga che non un’autostrada”.
I concetti dellintegrazione, della formazione e di quale sia la giusta governance per i territori gli argomenti intorno alla riflessione del gesuita della Civiltà Cattolica padre Francesco Occhetta, che ha osservato: “Il libro di Borghi affronta con grande lucidità e professionalità i temi dei territori, perchè Borghi conosce la sua gente e ragiona di politica con la concretezza di chi la vive nel quotidiano delle comunità. Oggi i territori sono il futuro, perchè in essi ci sono re senza corona costituiti dalle comunità locali, che sono l’antidoto ai neo populismi e la chiave ermeneutica che fa da argine all’individualismo nichilista. Nelle città ci sono i re con le corone che esaltano chiusure e paure, nei territori si costruisce il modello culturale di domani fatto di democrazia dal basso ed ecologia culturale. Per questo papa Francesco parla dell’importanza delle periferie, che portano la luce ai grandi centri dove l’uomo diventa merce e poi scarto”
La presidente dellUmbria Catiuscia Marini ha riportato la discussione su sisma e ricostruzione. “La ricostruzione post sisma puo’ davvero rappresentare l’occasione per un nuovo modello di sviluppo che va oltre la ricostruzione fisica degli edifici che pure faremo in qualita’, sicurezza e trasparenza ha detto, sottolineando anche come il libro ponga “bene la questione territoriale e la necessita’ e capacita’ di fare programmazione un compito questo, che deve appartenere a Stato e Regioni”. Marini ha evidenziato “l’avvio di una nuova stagione di investimenti che guarda alle ‘aree interne’ dopo un periodo di oltre 15 anni in cui i territori marginali non ricevevano degna attenzione.
All’incontro di stamane, moderato dal caporedattore centrale del Tg1 Piero Damosso, sono intervenuti anche la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Maria Elena Boschi, e il sottosegretario al lavoro e politiche sociali Luigi Bobba.
Mettendo al centro la questione territoriale ha detto Bobba il libro invita ad avere orecchie sulle questione dimenticate e sulle disuguaglianze. Concetti ripresi nelle conclusioni della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, secondo cui i piccoli comuni, in particolare quelli delle aree interne del nostro paese, non sono comunità di serie B. Sono invece dei luoghi che vanno sostenuti cercando di difendere contemporaneamente le identità e i servizi”. Riportando il dibattito sulle riforme istituzionali, la Boschi ha sottolineato che dopo la bocciatura del referendum “ci siamo posti il tema di un nuovo inizio e abbiamo preso atto della situazione” per quello che riguarda i rapporti tra lo Stato e gli enti locali. “La riforma – ha ricordato la sottosegretaria – prevedeva un’importante valorizzazione delle Regioni e dei Comuni. Ora però dobbiamo interrogarci sul futuro con una prospettiva che non riguardi solo la contingenza e le emergenze. Sono convinta che per combattere lo spopolamento delle aree interne sia necessario investire sulla scuola e sulla sua presenza sul territorio. Una scelta che sta funzionando per i piccoli comuni dell’Italia centrale colpiti dal sisma, ma che sono convinta possa funzionare anche per altri territori”. “La questione dei territori – ha detto Borghi – e’ una questione nazionale perche’ rappresentano oggi cio’ che sara’ l’Italia tra 20 anni se la politica fallira’. E’ una questione istituzionale, perchè sui territori si vive con il pluralismo degli ordinamenti giuridici e politici mentre oggi il centro propaga idee massificanti e uniformanti non idonee alla complessità e alla ricchezza dell’Italia. Ed è quindi questione politica perchè la soluzione alla crisi passa da qui.”
“Oggi – ha ribadito Borghi – si deve passare da una politica dei contenitori ad una politica dei contenuti, e si dia modernità al concetto di democrazia rappresentativa visto che i modelli populisti da un lato e tecnocratici dall’altro falliscono entrambi nel dare risposte ai bisogni di libertà e giustizia delle popolazioni. Dobbiamo farlo perchè, come avvertiva già Aldo Moro nel 1974, la cesura tra popolo e istituzioni è viva, e se vogliamo evitare che diventi definitiva a noi spetta questo compito storico. Per questo i territori sono una straordinaria palestra per l’Italia e il suo modello democratico”.