Roma, 12 febbraio – “La programmazione economica del governo è già saltata all’aria, così come indicano, purtroppo, le stime preliminari del prodotto interno lordo (Pil) diffuse quest’oggi dall’Istat”. Così Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil, che sottolinea: “il 2015 chiude solo al +0,6% rispetto al +0,9 che il governo aveva calcolato nella legge di stabilità”.
“Il Pil dell’ultimo trimestre del 2015 – prosegue Barbi – conferma quello che avevamo già indicato, cioè che i piccoli e timidi segnali di ripresa registrati nei primi trimestri dell’anno si erano già invertiti, sia per quanto riguarda la produzione industriale che per il prodotto interno lordo”. “La crescita del Pil nel quarto trimestre è appena dello 0,1%, quindi – avverte Barbi – di nuovo pericolosamente vicino allo zero”.
“Per il 2016 – spiega il dirigente della Cgil – il governo ha programmato un aumento del Pil dell’1,6% e la crescita delle esportazioni del 4, stime che, con queste tendenze economiche e con quello che sta succedendo nelle borse e nell’economia globali, stanno già saltando all’aria”.
“La ripresa del Paese – prosegue il segretario confederale – non può essere affidata ai soli investimenti privati e alle esportazioni: non sta funzionando. Non è sufficiente dire che ‘l’austerità non basta’, ci vuole una politica espansiva che favorisca l’aumento degli investimenti pubblici per creare occupazione giovanile, così come previsto nel nostro Piano del Lavoro”. “In caso contrario – conclude Barbi – il destino che ci aspetta è quello di una stagnazione con il rischio di ulteriori fasi recessive, così come testimoniato dai recenti eventi”.