Vittoria. 25 ottobre 2018 – <Mi sono opposto allo scioglimento del Comune di Roma, fino al punto di rischiare di essere sospettato di favoreggiamento esterno alla mafia> ha detto il Prefetto Franco Gabrielli, capo della polizia di Stato, a conclusione del suo significativo intervento, ovviamente per sdrammatizzare < perché sono convinto, che questa è la cosa peggiore che possa accadere agli amministratori eletti, ma quando la decisione viene assunta, vuol dire che “l’atto” è, non necessario ma indispensabile. Riappropriatevi della vostra città> ha detto ai tantissimi giovani intervenuti < non dormite sugli allori e soprattutto non delegate, non ritenete che questo sia un momento marginale della vita di Vittoria. Questa città è vittima della sua stessa ricchezza e della sua laboriosità. I giovani non devono affidare ad altri il futuro, sono e devono essere loro, gli artefici dell’avvenire della propria terra e dell’intera Sicilia. Sono toscano, ma vi dico, e vi assicuro che non sono magnanimo nei riconoscimenti, che la Sicilia è una terra bellissima, non è solo mafia, la Sicilia è anche Falcone, Borsellino, Boris Giuliano e tanti, tanti altri ancora, che hanno donato la loro vita per combattere questa piaga che avvolge una terra straordinaria. Bisogna andare avanti con la convinzione che la legalità prevarrà sulla criminalità>.

Un teatro comunale gremito di gente, tanta gente, rappresentanti delle forze dell’ordine, sindaci, amministratori, autorità civili e militari, insegnanti, giovani e tantissimi rappresentanti della società civile. A coordinare e dirigere i lavori per l’importante appuntamento della firma del “Patto per Vittoria sicura”, è stato il collega Salvatore Cusimano, Direttore di Rai Sicilia, che con la sua esperienza e professionalità, ha reso l’incontro, ancora più interessante. Il titolo che ho voluto dare a questo mio editoriale, l’ho preso dall’intervento del questore di Ragusa, Salvatore La Rosa, che con la sua espressione: tutti possono uccidere tutte le rondini del mondo, ma ciò non impedirà che torni la primavera, ha voluto rassicurare i tanti giovani presenti, invitandoli a non fermarsi.

<Ragazzi, andate avanti, ciò che è accaduto a questa città, dove torno volentieri, per la seconda volta nell’arco di un mese> (ha detto il questore) < non è la fine del mondo, tutto si sistemerà e Vittoria e i vittoriesi ne usciranno vincitori>.

L’apertura dei lavori, dopo la breve premessa di Cusimano, è stata affidata, ovviamente, al “padrone di casa”, ovvero al prefetto Filippo Dispenza, commissario straordinario del Comune, che in armonia con i due prefetti che lo affiancano, Giancarlo Dionisi e Gaetano D’Erba, ha fortemente voluto questo evento.

<Ringrazio tutti voi e in modo particolare il capo della polizia e il prefetto di Ragusa, per essere qui oggi, ma ringrazio soprattutto i giovani> (ha detto Dispenza) <che sono l’avvenire e il futuro, non solo di questa città, ma di tutto il Paese. A chi potrei rivolgere il mio pensiero, se non a chi domani sarà alla guida del Paese Italia? I giovani, che qui sono presenti in massa, non devono mai scendere a “patti”, quando questi presuppongono atti che non sono condivisibili. Noi siamo qui per cercare di riportare al più presto, la città alla normalità. Con il vostro aiuto e con l’aiuto di tutti, insieme, ce la faremo>.

Pregnante l’intervento del prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza. < Riqualificare Vittoria è un dovere di tutti, non è solo un compito istituzionale, qui c’è gente laboriosa, qui c’è un mercato che negli anni ha reso famosa la città, ma bisogna prestare molta attenzione a non abbassare la guardia, Insieme vigileremo per riportare questa città agli antichi splendori>.

Eliana Giudice, presidente del Fai antiracket, non ha usato mezzi termini per definire la città di Vittoria, ricevendo persino, una stretta di mano da Gabrielli.

<Hanno sciolto il Comune per infiltrazioni mafiose> (ha tuonato Giudice ) < ma per noi non è stata una novità, qui, da più parti si è sempre sostenuto che la mafia non esiste, i fatti dimostrano altro, la situazione di questa città si è sempre evoluta in peggio, Mancano le denunce e il coraggio di denunciare, vi chiedo di fare la vostra parte, anche associandovi e contribuendo a sradicare questo fenomeno che ci fa male; fa male a noi e alla nostra città>.

Un intervento, quello della Giudice, che non lascia dubbi e a parere di chi scrive, ha avuto il coraggio di dissociarsi dalle molte voci che ritengono che parlare di mafia possa danneggiare Vittoria. Occultare la verità, danneggia la città, i cittadini e l’intera Isola, baciata dal sole, dalla bellezza, ma danneggiata dalla nostra reticenza a denunciare, reticenza che ha contribuito anche a costringere il collega Paolo Borrometi, (come ha ricordato Salvatore Cusimano) a lasciare la sua terra, per continuare a vivere, sotto scorta si, ma in uno stato di parziale sicurezza.

Adesso bisogna andare avanti e mantenere il “Patto”, Vittoria fuori dal tunnel.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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