Povertà estrema: Ministero del lavoro, a disposizione i primi 50 milioni per interventi in favore dei senza dimora
Pubblicato l’Avviso rivolto agli enti territoriali
Roma, 6 ottobre 2016 – Assicurare interventi organici e strutturati per le persone senza dimora e con particolari fragilità: è questo l’obiettivo delle risorse che il Ministero mette a diposizione degli enti territoriali con l’Avviso n. 4/2016 (Clicca qui), destinate a finanziare proposte di intervento conformi alle Linee di Indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia.
L’intervento si inquadra nell’ambito del Piano nazionale di lotta alla povertà del Governo, una serie di iniziative di cui la più rilevante è il lancio del Sostegno per l’inclusione attiva (SIA) in vista dell’approvazione del Reddito di inclusione da parte del Parlamento. La povertà estrema, però, richiede interventi dedicati e un’attenzione particolare nella progettazione. È per questo che sono state adottate specifiche Linee di indirizzo ai territori, per interventi che siano in grado di affrontare la complessità dei bisogni secondo una logica di integrazione tra i diversi servizi (sociale, sanitario, del lavoro, delle politiche abitative), centrata sulla persona e sulla ricerca della autonomia a partire dalla casa, in linea con l’approccio cosiddetto dell’Housing first!
Le risorse stanziate in questa prima fase, per progetti da realizzare nel periodo 2016-2019, ammontano complessivamente a 50 milioni di euro (25 milioni a valere sul PON Inclusione – nell’ambito del Fondo sociale Europeo – e 25 milioni a valere sul Programma Operativo FEAD – il Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti) e saranno ripartite tra gli Enti territoriali che presentano una concentrazione del fenomeno particolarmente rilevante. I due programmi operativi, cofinanziati da risorse nazionali e approvati dalla Commissione Europea, mettono a disposizione complessivamente, nell’attuale periodo di programmazione, circa 100 milioni di euro (50 milioni dal PON inclusione + 50 milioni dal FEAD) da destinare agli interventi di contrasto alla marginalità estrema. In questo primo Avviso pubblico per i territori si mette a disposizione, quindi, metà del budget complessivo; l’altra metà seguirà nel periodo 2020-22.
Come stimato dalla Indagine sui senza dimora dell’ISTAT, sono oltre 50 mila le persone che vivono in queste condizioni: quasi la metà nel nord del Paese, soprattutto nelle grandi aree urbane. Solo Milano e Roma ne accolgono circa il 40%. Metà dello stanziamento, ovvero 25 milioni di euro, verrà quindi attribuito alle Città metropolitane che presentano un numero di persone senza dimora superiore alle 1.000 unità. Sette le città interessate: Milano, Roma, Palermo, Firenze, Torino, Napoli e Bologna. Gli altri 25 milioni sono destinati alle Regioni, che possono decidere di presentare direttamente proposte di intervento da realizzare nei propri territori -ad eccezione delle Città metropolitane sopra indicate- oppure delegare la presentazione ad altri enti territoriali individuati sulla base della presenza di un numero elevato di persone senza dimora.
Gli interventi finanziabili dovranno prevalentemente mirare a potenziare la rete dei servizi per il pronto intervento sociale ed il sostegno delle persone senza dimora nel percorso verso l’autonomia, anche sulla base dei cosiddetti approcci housing led e housing first, che identificano il rapido reinserimento in un’abitazione come punto di partenza per avviare un percorso di inclusione sociale. Contemporaneamente verranno sostenuti i servizi e gli interventi a bassa soglia, quali la distribuzione di beni di prima necessità (indumenti, prodotti per l’igiene personale, kit di emergenza) e progetti di accompagnamento all’autonomia, come le dotazioni di beni per alloggi di transizione o di indumenti e strumenti per la partecipazione ad attività formative.
Nello stesso tempo sarà assicurato il finanziamento alle azioni di rafforzamento dei servizi territoriali e di potenziamento della rete locale per stimolare la complementarietà e la sostenibilità degli interventi nel quadro della programmazione territoriale.
La valutazione dei progetti, da definire secondo le azioni ammissibili previste dai due Programmi Operativi, sarà effettuata da una Commissione nominata dall’Autorità di Gestione. Superata la fase di istruttoria relativa ai requisiti formali, le proposte saranno valutate secondo i criteri definiti nell’Avviso: qualità/coerenza del progetto, qualità dell’organizzazione, adeguatezza del modello organizzativo rispetto agli obiettivi progettuali, adeguatezza delle professionalità proposte per implementare il progetto nonché rappresentatività delle reti e dell’eventuale partenariato.
Le domande dovranno essere presentate dagli Enti territoriali compilando esclusivamente i modelli predisposti dall’Autorità di Gestione (Modello A – domanda di ammissione al finanziamento e Modello B – formulario per la presentazione delle proposta di intervento) ed i relativi allegati che dovranno essere inviati tramite posta elettronica certificata all’indirizzo dginclusione.div2@pec.lavoro.gov.it a partire dalle ore 12:00 del 30 ottobre 2016 ed entro le ore 16 del 30 dicembre 2016.
Il Ministro Poletti: si conferma il nostro impegno contro la povertà estrema
“Si conferma -sottolinea Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti- il nostro impegno nella lotta contro la povertà, e nello specifico contro la povertà estrema; un impegno nel quale si inserisce anche la firma del Protocollo di intesa per promuovere azioni volte a ridurre il numero delle persone senza dimora che abbiamo firmato con la Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora l’11 giugno, in occasione della presentazione, al Taormina Film Festival, della campagna di sensibilizzazione #HomelessZero, alla presenza di Richard Gere in veste di testimonial”.