Gurrieri: “Le sedi delle istituzioni portino i nomi delle vittime innocenti”
Vittoria, 14 maggio 2015 – Una partecipata e commovente cerimonia tenuta ieri mattina all’I.C. “Filippo Traina” di Vittoria (RG), ha fatto da cornice alla presentazione nazionale del Concorso “Chiamami ancora amore” che Avviso Pubblico (Regioni ed Enti locali per la formazione civile contro le mafie) ha proposto alle studentesse e agli studenti delle Scuole dell’Italia meridionale e insulare.
La cerimonia, cui hanno partecipato amministratori di enti locali, rappresentanti delle forze dell’ordine, delle associazioni, dell’antiracket e dirigenti scolastici, ha visto succedersi gli interventi del sindaco di Nicolosi Nino Borzì e dell’assessore di Grugliasco Luigi Turco, che hanno portato il saluto delle Regioni e dei Comuni soci di Avviso Pubblico, della dirigente e collaboratrice de “La Repubblica”, Anna Maria De Luca, del dirigente della Scuola ospitante Carmelo La Porta, e del Vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, Piero Gurrieri, che, nel suo intervento, ha espresso la vicinanza di AP ai magistrati impegnati nel contrasto al potere mafioso e, in particolare, a Nino Di Matteo.
Nel corso della cerimonia, l’auditorium della Scuola è stato intitolato alle vittime innocenti delle mafie della città di Vittoria (Salvatore Incardona, Giuseppe Radicia, Andrea Castelli, Salvatore Ottone, Raffaele Di Mercurio, Rosario Salerno e Marco Tedeschi) che sono stati ricordati, alla presenza dei loro familiari e dopo il commovente intervento di Rosalinda Ottone, sorella di Salvatore, da Gurrieri, che ha voluto dedicare il Concorso ad Ivano Inglese, il cui assassinio, ha detto, “rimane purtroppo ancora avvolto dal mistero”.
Nelle prossime settimane, a partire dal 23 maggio, 24° anniversario della strage di Capaci, ciascuna Scuola del Sud che avrà aderito al Concorso intitolerà un’aula ad una donna vittima innocente delle mafie. Un gesto di enorme importanza, ha sottolineato Gurrieri, che ha espresso l’auspicio che questo esempio sia seguito da ogni pubblica amministrazione del paese, con la dedica di uno spazio della propria sede istituzionale (sedi municipali, atenei, palazzi di giustizia, caserme) ad una vittima innocente “perché la memoria sopravviva all’avvicendarsi delle generazioni”.