I presidenti di Anffas Onlus Sicilia e ACI: “Finalmente la Regione ha recepito la nostra richiesta di specificare i parametri del contributo destinato alle persone con disabilità”
PALERMO – Anffas Onlus Sicilia (Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e ACI (Alleanza Cooperative Italiane) prendono atto positivamente delle recenti dichiarazioni dell’Assessore Carmencita Mangano. La Regione Sicilia, infatti, ha finalmente recepito la richiesta più volte avanzata da Anffas e in ultimo ribadita con l’istanza di modifica in autotutela del DP 545/gab del 10 maggio scorso, in cui si chiedeva di puntualizzare, senza equivoco alcuno, che il contributo monetario destinato alle persone con disabilità gravissima non fosse in alcun modo sostitutivo dei servizi di cui le persone hanno diritto.
Lo affermano in una nota congiunta Anffas Onlus Sicilia e ACI: “Tale precisazione – prosegue la nota – era indispensabile stante la distorta interpretazione di alcuni Comuni che unitamente alla confusione tra assistenza diretta e indiretta, ha fortemente preoccupato , in queste settimane, moltissime persone con disabilità siciliane, loro genitori e familiari”.
“Nessuno provi a strumentalizzare le persone con disabilità siciliane. Siamo lieti che le Regione Sicilia abbia finalmente recepito la richiesta da noi più volte avanzata. Il movimento delle persone con disabilità siciliano si augura adesso che, con altrettanta chiarezza, giunga risposta alle restanti questioni avanzate” – queste le parole di Pippo Giardina, Presidente di Anffas Sicilia e Gaetano Mancini, presidente ACI, che aggiungono – “incontreremo in questi giorni i Dirigenti dell’Assessorato alla Famiglia della Regione Sicilia allo scopo di ribadire l’esigenza di coordinare qualunque intervento in riferimento al Piano Individuale di Assistenza, scongiurando così che vengano messi in campo sostegni generici, inadeguati e inefficaci; ma anche l’esigenza di assicurare che qualsivoglia erogazione monetaria sia correlata all’attività di rendicontazione, onde evitare alle persone con disabilità e alle loro famiglie di incorrere in errori che potrebbero portare a sanzioni e ad interventi di recupero coattivo”.
“Infine – conclude Giardina – affermeremo ancora una volta l’esigenza di assicurare un sistema di accreditamento dei fornitori dei servizi che garantisca un ruolo attivo, sia in termini di scelta che di valutazione qualitativa, alle persone con disabilità e alle loro famiglie”.