“Oggi in consiglio regionale si è discusso sulla grave crisi idrica che sta colpendo la nostra regione. In apertura del mio intervento – ha detto il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera – ho voluto, ancora una volta, porre l’attenzione dell’intera assise consiliare sulla sospensione del tributo 630 e sull’annullamento delle iscrizioni a ruolo e delle procedure di riscossione coatte e cautelari pendenti. Ho chiesto al Presidente del Consiglio che la mia mozione fosse calendarizzata nella seduta del prossimo consiglio regionale, così come concordato.La mozione sarà discussa il prossimo 1 aprile sperando che non si riveli un pesce d’aprile per il mondo agricolo perché le cartelle continuano ad arrivare e i nostri agricoltori sono in grandi difficoltà.
“Tornando alla questione della crisi idrica – ha proseguito Scalera – nella nostra Regione l’emergenza acqua c’è ancora, si aggrava giorno dopo giorno e, di questo passo, avremo un’estate a corto di risorse idriche se non si avviano interventi urgenti. Le associazioni di categoria degli agricoltori lo stanno rimarcando e ribadendo da diverso tempo. La crisi idrica non è un problema del passato, ma una minaccia concreta che incombe sul futuro dell’economia della nostra regione. Le precipitazioni atmosferiche di inizio 2025 non hanno affatto risolto i problemi creati in Puglia dalla siccità.Hanno garantito un po’ di sollievo e determinato una lieve riduzione del deficit idrico. Un deficit idrico che oggi segna un impressionante -65% rispetto all’anno scorso. Gli invasi principali della nostra regione sono in riserva.
“La Puglia ha perso oltre 83 milioni di metri cubi d’acqua in un solo anno. Un quadro molto desolante che impone a tutti una riflessione seria. Il governo regionale deve farsi carico di questa gravissima crisi. Servono azioni immediate e concrete che prevedano investimenti in manutenzione, incentivi per il riutilizzo delle acque reflue, politiche di risparmio idrico e sensibilizzazione della popolazione. O si cambia rotta o il futuro della Puglia sarà sempre più arido. La crisi idrica dell’estate scorsa ha colpito in maniera pesante le imprese agricole della mia provincia, soprattutto nel versante occidentale e, precisamente, nei comuni di Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Palagianello, Palagiano e Massafra. La situazione attuale è estremamente difficile. Nelle dighe lucane – ha concluso Scalera – ci sono oltre 130 milioni di metri cubi in meno. Il livello degli invasi è molto basso. C’è molta preoccupazione. Bisogna rendere fruibili tutte le possibili fonti idriche presenti nel versante occidentale della provincia di Taranto: il Tara, il Bradano, i pozzi esistenti e non ancora messi in esercizio. Occorre attivarsi per l’utilizzo delle acque reflue nei vari comuni, inserendole, dove fosse possibile, nelle reti consortili esistenti.”
