Dichiarazione del consigliere regionale Vincenzo Di Gregtorio (PD), presidente II Commissione consiliare Regione Puglia.
“Biossido di azoto, fenoli, cianuro. I picchi di sostanze inquinanti tornano a far paura a Taranto. Una situazione evidenziata dagli organi di controllo che preoccupa le associazioni ambientaliste ascoltate oggi in V Commissione Ambiente della Regione Puglia.
“Nei prossimi mesi si assumeranno decisioni di grande importanza per il futuro dello stabilimento siderurgico in ordine alla vendita degli impianti e alla procedura per la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia). Stando a quanto dichiarato oggi dalle associazioni, l’azienda avrebbe chiesto di aumentare l’utilizzo di coke e di restringere i tempi di cottura e distillazione del carbone. Una richiesta che ci riporta alle condizioni vigenti 25 anni fa che produssero, come primo storico atto di tutela della salute pubblica, le ordinanze di chiusura di alcune batterie della cokeria Ilva.
“Oggi le acciaierie di Taranto producano circa 2 milioni di tonnellate di acciaio. “Cosa accadrà quando gli impianti riprenderanno a marciare? Quanti anni dovranno trascorrere prima di vedere completata la decarbonizzazione? Il fattore tempo in questo caso non è secondario. Sono trascorsi 13 anni dal 2012, quanti ne dovranno trascorrere ancora? Per quanto tempo dovremo assistere a questo lento e costante avvelenamento della comunità a… norma di legge?
“La stessa Commissione ha esaminato la vicenda del dissalatore sul fiume Tara. La carenza idrica è la vera grande emergenza che dovremo affrontare nei prossimi mesi e anni. Per questo è necessario prevedere la costruzione di dissalatori nella nostra regione e infatti ne sono previsti altri due oltre a quello di Taranto. Al tempo stesso, però, queste decisioni non possono essere calate dall’alto, ma vanno condivise con i territori valutando non solo la strategicità dell’intervento, ma anche l’impatto ambientale, paesaggistico e la salvaguardia del patrimonio storico e culturale”.