Si è tenuta la prima riunione del tavolo tecnico sulla costituzione del Consorzio di Gestione del Parco naturale regionale Terra delle Gravine, convocata dall’assessorato regionale all’Ambiente in seguito alla richiesta inviata nei mesi scorsi dal capogruppo del M5S Marco Galante.
“Ringrazio l’assessora Triggiani – dichiara Galante – che ha accolto la richiesta di convocare il tavolo tecnico, l’assessore Lopane che ha partecipato, i rappresentanti dei Comuni di Ginosa, Palagiano, Crispiano, Laterza, Mottola, Grottaglie, Statte e Villa Castelli e il funzionario della Provincia presenti. È emerso come solo 5 Comuni su 14 ricadenti nel perimetro del Parco abbiano approvato sia in Giunta che in Consiglio l’adesione al Consorzio di Gestione e la modifica dello statuto per la gestione del Parco, nonostante siano trascorsi sette anni dall’approvazione delle legge regionale 52/2017 modificativa della legge 18 del 2005. Verrà inviata una lettera ai sindaci degli altri Comuni, in cui sarà fissata la data del 31 gennaio per approvare l’adesione al Consorzio e al nuovo statuto. Passato tale termine la Regione eserciterà i poteri sostitutivi. Arrivare alla nascita di un Consorzio con statuto autonomo è importante per creare nuove opportunità di valorizzazione per l’intero territorio, perché l’ente potrà presentare progetti per intercettare i fondi comunitari, nazionali e regionali. La quota di partecipazione dei Comuni per il Consorzio di Gestione sarà distribuita in maniera equa e bisogna tener presente che una parte delle risorse è già trasferita dalla Regione alla Provincia grazie alla dotazione annuale della risorse a disposizione dei parchi regionali. Il Consorzio potrà intervenire anche sulla riperimetrazione del Parco richiesta da alcuni Comuni e su altre questioni sollevate dalle amministrazioni comunali. Per questo è necessario supportare i Comuni, assicurando una corretta gestione amministrativa e un’attenta attività di pianificazione. Parliamo del Parco Regionale più grande della Puglia, che ha bisogno di una perimetrazione certa per poter tutelare i territori sede di habitat di interesse comunitario, che ospitano specie animali e vegetali, individuate e tutelate dalle Direttive europee”.