RAGUSA – Usciamo rincuorati dalla lettura della lettera aperta che gli ex assessori comunali Brafa, Dimartino e Conti hanno diffuso, tramite stampa, per rivolgere l’ennesimo diluvio di critiche al sindaco, ai componenti della giunta, e a quelli del consiglio comunale che sarebbe occupato da ambienti di Forza Italia e dell’ex Alleanza Nazionale per conto di vecchi gruppi di potere.
Ma la missiva contiene anche rilievi pesanti per gli alti livelli del Movimento, per cui riteniamo, con buona dose di certezza, di poter archiviare la stessa come manifestazione incontrollata dell’acredine derivante dalla perdita di poltrone e, soprattutto, di potere spicciolo da godere in tutti i sensi.
Possiamo tollerare i toni accesi e offensivi che hanno caratterizzato i contenuti ispirati sempre da ben identificati elementi dissidenti, ascrivendoli, appunto, ad una forma di contestazione interna di iscritti al Movimento 5 Stelle, che non può e non deve, in ogni caso, esulare da rigorosi limiti di confronto civile, democratico e reso valido dalla più ampia partecipazione di iscritti alla verifica di quanto trattato.
La strategia di rivolgere le contestazioni anche agli alti livelli del Movimento, se da un lato ci rincuora perché non ci vede come bersaglio unico dei contestatori, ci mette in allarme per il tentativo, che oseremmo quasi definire pazzesco, di contestare localmente politiche e scelte nazionali del Movimento, un folle disegno di replicare, in zona, episodi e avvenimenti di altre città per acquisire visibilità mediatica, altrimenti impossibile per taluni soggetti.
Purtroppo dobbiamo ammettere di essere trascinati in un gioco perverso, perché, così come si fa fantapolitica con gli ambienti di destra che avrebbero occupato il Consiglio Comunale, non possiamo esimerci dal replicare che ben identificati personaggi, da sempre vicini ad ambienti di sinistra, vogliono trovare nel Movimento 5 Stelle gli spazi che, da sempre, gli sono stati negati, dalle componenti interne delle stesse formazioni di sinistra e dallo scarso consenso elettorale ottenuto in determinate aree della sinistra italiana.
In questo gioco di ruolo, c’è solo da capire chi sarebbero gli elementi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale, mentre sono noti i legami, anche per le presenze nelle liste e nelle coalizioni, di chi nella sinistra ha sempre cercato di fare punti con scarsi risultati.
Il Movimento 5 Stelle, a Ragusa e fuori di Ragusa, non può essere centro di accoglienza senza controllo per migranti di altre aree politiche, come avviene in tutta Europa possono essere accettati ma devono sottostare alle regole.
il Movimento subisce attacchi veementi, di ogni tipo, ci sono anche tentativi di cambiare le leggi elettorali studiando come arginare il crescente consenso verso i 5 Stelle, non permetteremo che peripatetici dell’area di sinistra, in eterna ricerca di un consenso elettoralmente mai ottenuto, possano sfruttare l’attuale onda montante per collocazioni personali altrimenti difficili da realizzare.
Contestualmente alla voglia di tenere fuori il Movimento 5 Stelle da questa strategia della tensione a fini personalistici, ci preme evitare, in questa sede, di alimentare polemiche che, come emerge da diverse segnalazioni, stanno stancando la gente che vede un’altra formazione politica, protagonista a Ragusa, in Sicilia e in Italia, di vicende interne che con la politica hanno poco a che fare, frutto di personalismi, ambizioni e ricerca del perduto e dello sfuggito, della serie: ”Quando ci ricapiterà l’occasione !”
Le dichiarazioni citate nella lettera, sono state, volutamente contenute per rispetto alle persone, di contro si risponde con argomentazioni che, soprattutto, coinvolgono personaggi esterni all’amministrazione, (leggi i vertici amministrativi del Comune) adducendo presunte e inesistenti violazioni delle più elementari norme di democrazia, affermazioni gravi, fortunatamente riscontrabili attraverso la registrazione delle sedute e i commenti della stampa.
Si ribadisce che non si considera questa la sede opportuna per valutare i criteri e i modi di adesione ai principi del Movimento 5 Stelle, argomenti per i quali esistono sedi e interlocutori adatti, oltre all’uditorio, alla base, che costituisce, sempre, il primo grado di giudizio popolare.
Ancor meno, salvo che non si voglia creare confusione in casa d’altri, sono opportune disamine di beghe interne e personali che nulla interessano alla città, meno che mai le vicende legate all’attività amministrativa che si caratterizza, stranamente, con una separazione lineare fra il periodo nel quale i dissidenti sedevano sulle poltrone e quello nel quale hanno, forse, hanno trovato solo posti in piedi.
Non possiamo diventare, soprattutto a Ragusa, un secondo PD, fra l’altro le riunioni dei dissidenti sono ancora meno partecipate dei “flash mob” democratici e sono quindi percepibili le probabilità di fare danno al Movimento se le argomentazioni non sono degne di attenzione e aderenti alla realtà dei fatti.
Si lasciano alle valutazioni pubbliche le considerazioni sulle congiure di palazzo ordite da assessori e consiglieri comunali, gli stessi che, nella medesima lettera, da gruppo di scarso livello che non è stato in grado di crescere diventano protagonisti di congiure per liberarsi di assessori competenti ma scomodi per ossequiare gruppi di potere che dominerebbero in città e che, addirittura, sarebbero dentro l’amministrazione.
Possiamo dire solo che i rilanci dell’attività amministrativa, anche nei settori una volta di competenza dei dissidenti, sono in buona parte dovuti anche alla crescita del gruppo consiliare, maturato e, forse, una volta, poco considerato nelle strategie della vecchia composizione di giunta.
Quanto alle considerazioni sull’assenza di regole organizzative e di selezione, precise e riconoscibili, sul concetto di ‘movimento scalabile’, elementi che stridono con le manifestate necessità di libertà, diversità e dissidenza, stendiamo un velo pietoso di considerazione sugli effetti che possono avere le perdite di poltrone.
I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle
Massimo Agosta
Maurizio Stevanato