Salvatore Cultraro, 15 marzo 2021.- Si susseguono i documenti di solidarietà, aventi per oggetto il disaccordo verso il duro attacco, tramite una “lettera aperta”, da parte dell’amministrazione comunale di Acate, diretto all’ex deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Vanessa Ferreri. Dopo la nota da parte del candidato a sindaco per la Città di Vittoria, Pietro Gurrieri, del Movimento 5 Stelle di Scicli, del responsabile ragusano dell’OIPA, Riccardo Zingaro e di tanti altri esponenti politici e non, è arrivato anche un documento da parte del Segretario Generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo. “Apprendo di un documento a firma dell’amministrazione Comunale di Acate, si legge nel comunicato- quindi a firma del Sindaco e dei suoi Assessori, contro l’ex deputata regionale Vanessa Ferreri. Una lettera che affronta alcune questioni politiche, sulle quali non entro nel merito, senza fare mai ricorso alle categorie concettuali della politica, ma utilizzando solo frasi ingiuriose che mirano esclusivamente alla delegittimazione morale e alla distruzione della persona. Purtroppo la cosa non mi stupisce, perché viviamo in un Paese dove ormai da tempo prevale l’odio e il ricorso alla macchina del fango in alternativa alla sana dialettica. Questa è “l’evoluzione” di una cultura fascista che ricorre al soffocamento del dissenso attraverso la distruzione morale fisica della persona; dal manganello e l’odio di ricino si è passati oggi alla denigrazione pubblica attraverso la moltitudine dei nuovi media e dei social media. E poi c’è l’aggravante, la solita,la più odiosa, che è la violenza di genere, in questo caso verbale, ma che fa male anche al corpo e non solo all’anima, quando certe parole, come in questo caso, feriscono più di un pugno allo stomaco. Perché in questa lettera la maggior parte delle invettive sono pregne di maschilismo ed esercizio del potere di una intera Amministrazione Comunale contro una donna. Ho detto prima che purtroppo quanto accaduto non mi sorprende ma mi indigna fortemente, da cittadino e da uomo. Spero che il Sindaco in prima persona possa rendersi conto della gravità di queste parole usate e del male che recano alla diretta interessata e non solo. Fare un passo indietro, chiedere scusa e magari riproporre la critica politica con i termini appropriati. Sarebbe una bella prova di crescita a livello collettivo. Perché altrimenti saremo di fronte ad un fatto che potremmo solo definire, come la banalità del male”.